In sessanta alla visita al memoriale della Shoah con Progetto Osnago

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L’iniziativa si è tenuta ieri, domenica, in occasione della Giornata della memoria

Il memoriale della Shoah è allestito in stazione centrale a Milano, dove partivano i treni con i deportati per i campi di concentramento

 

OSNAGO – Sessanta persone hanno visitato ieri, domenica,  il Memoriale della Shoah alla Stazione Centrale di Milano. L’iniziativa è stata promossa da Progetto Osnago in occasione della Giornata della Memoria.
Il Memoriale della Shoah sorge nella zona sottostante il piano dei binari della Stazione Centrale di Milano, dove furono caricati su carri bestiame i prigionieri in partenza dal carcere di San Vittore.
Esso è dunque un luogo simbolo della deportazione degli ebrei e degli altri perseguitati verso i campi di concentramento e di sterminio. Ma anche luogo di memoria e di conoscenza; un centro polifunzionale dove ospitare incontri, dibattiti, mostre per ricordare le atrocità del passato e, soprattutto, dove creare occasioni di dialogo e di confronto fra le culture e per educare i giovani a superare le barriere linguistiche, culturali, sociali e perché la barbarie del XX secolo che vide nella Shoah il segno del massimo degrado dell’umanità, non possa ripetersi.

Lo spazio del Memoriale è parte di un’estesa area di manovra realizzata in origine per i vagoni postali, che comprende 24 binari paralleli. Gli spazi interni si articolano su due livelli: piano terra e rialzato (circa 6.000 mq) e piano interrato (circa 1.000 mq). Da qui, fra il 1943 e il 1945 partirono 20 convogli RSHA: carri bestiame sui quali furono stipati migliaia di prigionieri.
Tra il 1933 e il 1945, furono circa 15-17 milioni le vittime dell’Olocausto, di entrambi i sessi e di tutte le età (senza riguardo per anziani e bambini), tra cui 5-6 milioni di ebrei.
L’Olocausto, in quanto genocidio degli ebrei, è identificato più correttamente con il termine Shoah (in lingua ebraica: שואה, Shoah, “catastrofe”, “distruzione”) che ha tratto origine nel diffuso antisemitismo in Europa sin dal Medioevo e poi nell’Età Moderna