La scuola ai tempi del Coronavirus: il Collegio Villoresi Merate è diventato virtuale

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Lezioni a distanza per studenti, insegnanti e famiglie  grazie a una piattaforma creata ad hoc dall’istituto

Il rettore don Sergio Massironi: “E’ una sfida, quella della didattica a distanza, che può offrire anche molte opportunità. Siamo distanti ma uniti ai nostri studenti anche in questa emergenza”

 

MERATE – La campanella “virtuale” suona alle 9. E poi via per quattro ore di lezione online per restare distanti ma uniti. Anche il collegio Villoresi di Merate si è adattato con flessibilità e slancio alla rivoluzione digitale catapultata all’improvviso sulla scuola italiana dall’emergenza coronavirus.

Grazie al prezioso lavoro dei tecnici informatici dell’istituto è stato possibile creare un vero e proprio collegio virtuale su una piattaforma web dando modo a insegnanti, alunni e genitori di ritrovarsi in rete per interagire, scambiarsi informazioni e studiare. Il tutto in maniera unitaria e coordinata, riuscendo così a ricreare on line un vero e proprio calendario didattico, fatto di lezioni, approfondimenti, compiti a casa e spazi riservati appositamente alle famiglie.

Certo, non è la stessa cosa della cara vecchia scuola “fisica”. Ma è una nuova sfida che l’istituto di via monsignor Colombo ha accettato con entusiasmo cercando di cogliere quanto di positivo può nascondersi dietro un’emergenza sanitaria e sociale imponente e sconvolgente come quella legata alla diffusione del covid 19. Lo sa perfettamente il rettore, don Sergio Massironi, che parla di una “realtà nuova che dobbiamo imparare ad abitare”, aggiungendo di “essere rimasto sorpreso dalla velocità con cui gli insegnanti hanno saputo mettersi in gioco mostrando flessibilità e disponibilità a cambiare metodo e strumenti di lavoro”.

I risultati sono arrivati giorno dopo giorno. “Abbiamo ricevuto ottimi riscontri dalle famiglie, che hanno ritrovato la loro seconda casa, il collegio, a portata di pc” commenta il rettore dell’istituto che fu delle Dame Inglesi.

Don Sergio Massironi

E così, ogni mattina, alle 9, (un po’ dopo rispetto al normale inizio delle lezioni, giusto per lasciare a tutti, alunni, genitori e insegnanti, il tempo di prepararsi alla nuova routine scolastica), si accende il computer e ci si ritrova in classe, salutando compagni e insegnanti. Una dopo l’altra seguono le lezioni, leggermente più brevi rispetto a quelle tradizionali perché più concentrate e senza le pause dovute agli inevitabili (in classe) richiami all’attenzione.

La giornata scolastica non dura più di quattro ore per non esagerare con l’utilizzo del dispositivo elettronico. E poi ci sono i compiti e le attività extra didattiche che gli studenti possono svolgere con calma nel pomeriggio.

 

“In questo modo possiamo restare vicini pur essendo ognuno a casa nostra” aggiunge don Sergio che vorrebbe estendere, nei prossimi giorni, la didattica a distanza anche alla scuola dell’infanzia. “Per ora il collegio virtuale funziona per la primaria e la secondaria di primo grado. Per i piccoli della scuola materna gli insegnanti si sono prodigati nella realizzazione di video con racconti di storie e fiabe. Vorremmo però riuscire a creare degli spazi di didattica in diretta anche per loro”.

Non solo. Il collegio Villoresi sta pensando di fornire un supporto psicopedagogico anche alle famiglie: “Questi giorni non sono vacanza ed è indubbio che la nuova routine legata al coronavirus stia facendo emergere, con la convivenza forzata a cui tutti siamo sottoposti, anche delle maggiori fragilità. Per questo non vogliamo lasciare le famiglie sole e abbiamo deciso di mettere a disposizione degli psicologi per aiutare le mamme e i papà ad affrontare al meglio questi giorni”.
Un confronto semplice e sereno per raccontare questi strani giorni e raccontarsi mettendo a nudo le proprie emozioni e traendo spunti per convergere in positivo le energie. “Vorremmo anche fornire ai genitori degli strumenti per star vicino ai figli in questi giorni di didattica a distanza. Non sono giorni facili, ma dobbiamo imparare a vivere cogliendone il meglio”.