Lago di Sartirana, Panzeri replica: “Scorretto accusarci di immobilismo”

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Il sindaco ripercorre quanto avvenuto in questi giorni: “Se inerzia c’è stata, non è imputabile solo alla mia Giunta”

Panzeri rivendica gli interventi messi in campo in un anno di amministrazione: “E’ dal 2002 che si sa che il lago di Sartirana è malato”

 

MERATE – “Il lago di Sartirana è malato. Lo si sa almeno dal 2002, quando l’idrobiologo Alberto Negri depositò il primo studio sullo stato di salute di questo specchio lacustre. Accusare la mia Giunta di immobilismo è scorretto visto che in un anno abbiamo effettuato i lavori di sfalcio del canneto e abbiamo predisposto il progetto di risanamento del lago”.

Massimo Panzeri non ci sta a passare  per un sindaco dormiente e prende posizione sulla vicenda del lago di Sartirana. Partendo dal riconoscimento, dovuto e ineludibile, dello scenario “desolante e triste” che chi si reca alla riserva naturale si trova davanti agli occhi in questi giorni. “Nessuno di noi avrebbe mai voluto vedere e tanto meno si sarebbe immaginato una moria di pesci di queste dimensioni”.

“Parola ai tecnici, non ai santoni”

Stando alle prime stime, effettuate pesando i bidoni portati al centro di smaltimento di Molteno mercoledì e giovedì, si parla di almeno 15 quintali di pesci, morti per asfissia. Una conta destinata a crescere quando verranno conferiti anche gli ultimi “rifiuti speciali” ancora accantonati nei bidoni gialli in riva al lago di Sartirana. “Stando ai tecnici incaricati giunti in loco – è a questi che dobbiamo fare riferimento, non a improvvisati santoni- il fenomeno eccezionale è stato causato da una serie di concause che si sono drammaticamente incastrate tra loro, accentuando una situazione già di per sé critica e provocando questo disastro”.

Il mix letale

La relazione depositata in Comune dall’idrobiologo Alberto Negri mette in evidenza i valori altissimi di fosforo e quelli minimi di ossigeno, registrati mercoledì mattina con i parametri dell’ossigeno già tornati a livelli normali nel pomeriggio di ieri, dopo l’ulteriore sopralluogo del tecnico incaricato dal Comune.

L’idrobiologo Alberto Negri con gli agenti della Polizia provinciale

“Elevate temperature, scarse immissioni e conseguente ricambio dell’acqua, sommate a vento e temporale che hanno smosso il fondo del lago hanno scatenato un micidiale mix che ha soffocato i poveri pesci che si sono trovati in un ambiente senza ossigeno e con il livello di fosforo alle stelle (10 volte il normale)”.

La conta di pesci morti, effettuata in questi giorni, è davvero impietosa. Ed è lecito e anche doveroso, porsi alcune domande. Interrogativi a cui il primo cittadino non si sottrae: “Si poteva prevedere o contrastare tutto ciò? Difficile da dire, ce lo diranno sempre i tecnici con cui stiamo verificando gli effetti dell’utilizzo di pompe idrovore. Di certo lo shock è avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 agosto mentre già la mattina i valori stavano risalendo favoriti dalla fotosintesi”.

“In un anno non siamo stati immobili”

Già da ora però Panzeri vuole respingere le critiche “levate da più parti riguardo le presunte responsabilità riconducibili alla mia Giunta ed al sottoscritto in particolare. Il lago è malato si sa; lo si sapeva almeno dal 2002 quando il professor Albero Negri, idrobiologo, presentò una dettagliata relazione sulle condizioni in cui versava ipotizzando possibili interventi che le varie giunte che si sono susseguite hanno evidentemente attuato solo parzialmente per svariati motivi che non sta a me ricordare. Cosa abbiamo invece fatto noi in questo poco più di anno di insediamento? Accusarci di immobilismo non mi pare corretto visto che abbiamo da un lato continuato i lavori di sfalcio del canneto per favorire la circolazione delle acque ma, soprattutto, abbiamo rinnovato l’incarico al dottor Negri per riaggiornare il piano di intervento che è stato giusto poche settimane fa presentato al Consiglio di Gestione del lago che, evidenzio, è l’organo deputato a “fissare gli interventi da effettuare annualmente per dare attuazione al “Piano Della Riserva” e per migliorarne la gestione””.

Il ruolo del Consiglio di gestione della riserva

Il regolamento prevede che le opere previste vanno trasmesse entro il 30 settembre di ogni anno al Comune e “rivestono carattere di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza”. “In altre parole, se motivate, non hanno limiti di spesa per cui eviterei paragoni infelici con altre opere già previste. Sottolineo altresì che nel Consiglio di Gestione sono presenti membri sia della maggioranza, sia della minoranza, sia dei pescatori, che dei parchi, per cui se inerzia c’è stata questa non è certamente imputabile esclusivamente alla mia Giunta che comunque si prende sulle spalle anche questo fardello così come ha fatto per l’emergenza Covid. Di certo non ricorderemo questo maledetto 2020 come un anno fortunato!”.

Le frecciatine a minoranza e Movimento 5 Stelle

Il sindaco infine si toglie due sassolini dalle scarpe rispondendo sia al gruppo di opposizione guidato da Aldo Castelli che agli attivisti del Movimento 5 Stelle. “Alla minoranza di Cambia Merate che chiede “l’immediata messa in cantiere dell’intervento di asportazione dei sedimenti” consiglio anzitutto di non considerare le opere pubbliche con la stessa faciloneria con la quale affrontano i bilanci delle aziende partecipate (il riferimento è a Retesalute, ndr). Li invito poi a partecipare attivamente ai consigli di gestione di cui hanno anche la vice presidenza. Quanto ai 5S, beh di loro ci ricordiamo solo per aver impedito l’ingresso ai cani al lago…”