Lago di Sartirana, sopralluogo di Robbiani: al via una maxi operazione di pulizia

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L'assessore Andrea Robbiani durante il sopralluogo al lago di Sartirana dopo la moria di pesci lo scorso agosto

L’obiettivo è pulire la parte intorno al camminamento e liberare i canali di scolo

Robbiani: “L’estrazione del sedimento resta fondamentale ma bisogna anche trovare o creare il maggior numero possibile di emissari di acque”

 

MERATE – Ripulire da rovi e erbe infestanti le aree verdi intorno ai camminamenti e liberare i canali di scolo delle acque piovane che si immettono nel lago di Sartirana. Sono queste le  mosse immediate decise dall’amministrazione comunale all’indomani dell’ingente moria di pesci registrata settimana scorsa nelle acque dello specchio lacustre cittadino. Un danno ambientale ingente, calcolato in 35 quintali di pesci di ogni tipo morti per mancanza di ossigeno.

Un problema noto, quello dell’ipertrofia delle acque del lago, reso evidente in tutta la sua drammaticità dell’episodio che si è verificato settimana scorsa, quando, complice il temporale e il forte vento registrato nella notte tra lunedì e martedì, le condizioni chimico e fisiche del lago sono rapidamente mutate anche in superficie.

Questa mattina, lunedì, l’assessore all’Ambiente Andrea Robbiani ha voluto effettuare un sopralluogo al lago di Sartirana insieme a Tommaso Mandelli, incaricato dell’ufficio ecologia del Comune. Il tour è servito per visionare insieme a un referente  di una delle cooperative che hanno in appalto la gestione del verde gli interventi da effettuare, già in settimana, sui rovi e sulle erbacce cresciute intorno al sentiero che costeggia il lago. “Si tratta di un intervento ordinario che effettuiamo con urgenza ora al fine di mettere in atto più interventi possibili per ossigenare le acque”.

Così come ribadito anche nell’intervista, rilasciata al nostro giornale qualche giorno fa, Robbiani, che è anche presidente del Consiglio di gestione della riserva naturale del lago di Sartirana, individua come prioritaria anche la necessità di convogliare le acque piovane che passano nei terreni limitrofi al lago in modo da aumentare la portata di
acqua pulita nell’invaso.

Estrazione del sedimento

“A noi non risultano sorgenti naturali, ma in questi giorni verificheremo anche questa questione. L’importante è fare in modo che si creino immissioni di ossigeno ed è per questo che porteremo avanti tutti gli interventi di pulizia necessari”.

Per Robbiani però l’unico vero intervento che potrà far guarire il lago sarà quello dell’estrazione del sedimento che si è stratificato, di anno in anno, sul fondo del lago. “Solo in questo modo potremo ripristinare condizioni di equilibrio dei parametri chimico fisici, a partire dal livello, altissimo, di fosforo. Sarà un intervento lungo e complesso perché tutto il materiale estratto dovrà essere lasciato ad asciugare qui e poi smaltito”.

L’apertura della chiusa al lago di Sartirana

L’intenzione dell’assessore è anche quella di valutare, insieme all’idrobiologo Alberto Negri, la possibilità di creare dei pozzi nei terreni limitrofi all’alveo del lago da utilizzare per l’immissione di acqua.

Aperta la chiusa

Il sopralluogo di questa mattina è anche servito per aprire la chiusa e iniziare a far defluire la melma verdastra che, trascinata dalla corrente, si era depositata alla foce del lago. “La lasceremo così per alcuni giorni e poi vedremo in base anche alle condizioni climatiche”. Quanto alla mancanza, a partire dal 2016, della centralina di rilevamento dei dati, su cui sono piovute molte critiche in questi giorni, Robbiani è categorico: “E’ stata una scelta assunta dal Consiglio di gestione e non mi risulta che nessuno vi sia opposto. L’allora sindaco Andrea Massironi aveva rilevato che non funzionava più ed era stato proposto di passare al rilevamento dei dati di Arpa ogni tre mesi”.

A breve il piano di gestione

Tornando agli interventi previsti, (dalla pulizia alla creazione di nuovi immissari per generare nuovi immissari  oltre al ridimensionamento del canneto), Robbiani puntualizza: “Li andremo ad inserire nel nuovo Piano di Gestione della riserva, perché qualsiasi progettualità non deve essere frutto di improvvisazione, ma di una attenta valutazione tecnica. Il tempo sarà un altro fattore determinante: agiremo con urgenza e determinazione, tuttavia senza incorrere negli inciampi tipici di chi pensa di avere le soluzioni in tasca e pronte all’uso. Entro ottobre andremo a realizzare il documento illustrativo dei contenuti e degli obiettivi del nuovo Piano di Gestione (con il coinvolgimento consultivo del consiglio di gestione della riserva) e un secondo documento, detto di “scoping”, che servirà a modellare le attività e i contenuti dal punto di vista più tecnico”.

Quanto al Consiglio di gestione verrà convocato nelle prossime settimane per iniziare il percorso di risanamento: “Vorrei vedesse tutti dalla stessa parte, ovvero quella del lago e del suo delicato ecosistema”.

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