Le contromosse anti assalto del Parco del Curone: studio a un tecnico sulla mobilità

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Incontro settimana scorsa tra i sindaci, il presidente e il direttore del Parco del Curone per parlare della fruizione

L’obiettivo è fare squadra condividendo le strategie per regolamentare l’accesso

MONTEVECCHIA – Stilare un protocollo d’intesa tra il Parco del Curone e i Comuni di riferimento per gestire in maniera coordinata e corale il problema della fruizione dell’oasi verde brianzola, meta sempre più ambita, soprattutto in alcuni periodo dell’anno come la primavera e l’autunno, di visitatori provenienti spesso e volentieri da appena fuori provincia. E magari riuscire, proprio grazie a questo atto di indirizzo condiviso, ad attingere a finanziamenti ad hoc della Regione e dello Stato.

 

E’ l’obiettivo dichiarato al termine dell’incontro informale promosso settimana scorsa dal presidente del parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone Marco Molgora alla presenza del direttore Michele Cereda, del coordinatore delle Gev Giovanni Zardoni e di molti sindaci del territorio. La serata è stata convocata anche con l’intenzione di dare il benvenuto ai nuovi sindaci eletti alle ultime elezioni amministrative (Ivan Pendeggia di Montevecchia, Matteo Rosa di Sirtori e Gennaro Toto di Cernusco, assente per precedenti impegni) e valutare azioni e tempistiche da mettere in atto per non trovarsi impreparati la prossima primavera dalla prevedibile nuova “ondata” di visitatori.

La sbarra che chiude l’accesso alla Valfredda per i mezzi a motore

Proprio per questo l’ente sovracomunale con sede a Cascina Butto ha intenzione di affidare l’incarico a un professionista, tramite una manifestazione di interesse, per un progetto complessivo di mobilità nelle sue diverse forme all’interno dell’area verde, tenendo conto anche dei parcheggi e del servizio navetta, introdotto con successo nelle ultime settimane di ottobre.

I prossimi mesi dovrebbero risultare decisivi anche per arrivare a un accordo con i proprietari dell’area già individuata appena al di fuori dell’abitato di Pianezzo per la creazione di un’area di sosta per le auto, vicina anche al passaggio della Greenway sull’ex sedime ferroviario (qualora l’intervento dovesse essere finanziato) con il duplice obiettivo di fare entrare meno auto nel Parco (liberando Pianezzo dal via vai di auto) e ridurre se non eliminare completamente l’utilizzo del posteggio alla Fornace, area di proprietà privata, nonché gravata dalla forte presenza di amianto sul tetto.

Il parcheggio alla Fornace

Dall’incontro è uscita anche l’idea di mutuare la positiva esperienza del progetto Stazioni sicure, promosso con la Prefettura in cabina di regia, per riuscire ad accantonare degli appositi fondi per il pagamento dei servizi di pattugliamento del territorio da parte degli agenti delle Polizie locali dei comuni coinvolti, in modo da non andare a erodere gli stanziamenti che i singoli comuni destinano per i servizi extra di polizia locale, soprattutto alla sera e nel periodo estivo.

Non solo, ma sindaci e referenti del Parco hanno condiviso la necessità di promuovere un’adeguata comunicazione per fare in modo che vengano conosciuti tutti i servizi e le potenzialità del territorio, anche delle zone meno conosciute. Da capire infine come continuare la positiva esperienza delle navette, ovvero se prevederne sempre due oppure implementare anche il servizio con un minibus itinerante per collegare diverse location del Parco.