Merate celebra (in forma ridotta) il IV novembre: l’appello del sindaco all’unità e alla responsabilità

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Prima la messa poi la cerimonia davanti al monumento ai caduti per omaggiare il IV novembre

Panzeri cita Papa Francesco: “Non facciamoci rubare la speranza”

MERATE – Un ricordo, doveroso, a ciò che è stato, ma anche un messaggio di speranza, rivolto soprattutto alle giovani generazioni, frastornate e attonite (come tutti) dall’emergenza sanitaria in corso. Sono state queste le direttrici lungo le quali si è sviluppato il discorso del sindaco Massimo Panzeri questa sera, mercoledì, in occasione della cerimonia, in forma rigorosamente ristretta, del IV novembre.

Dopo aver deposto questa mattina la corona di alloro in ricordo dei caduti nei cippi presenti anche nelle frazioni e aver preso parte alla messa, celebrata nella parrocchiale di Santa Ambrogio, il sindaco ha tenuto un discorso davanti al monumento ai caduti situato di fronte al Municipio, appositamente e scenograficamente illuminato con le luci tricolori grazie al nuovo impianto a led, a colori variabili, realizzato dal Comune.

“Sono tre i sentimenti che mi sento di rimarcare oggi: ricordo, unità e senso di responsabilità – ha detto il primo cittadino subito dopo il suono della tromba rivolgendosi ai rappresentanti delle forze dell’ordine, delle associazioni e dell’amministrazione comunale presenti all’importante appuntamento -. Il ricordo per tutti gli italiani che hanno perso la vita per la Patria e la libertà. Il ricordo va a loro ma voglio estenderlo oggi anche a tutte le vittime della pandemia che stiamo faticosamente combattendo”.

Un riferimento, quello al covid, su cui Panzeri ha poi declinato l’appello all’unità, come “vaccino a cui affidarci per vincere questa sfida a cui tutti noi siamo chiamati. Non è il momento delle divisioni e delle contrapposizioni, solo uniti possiamo tornare a vivere liberamente questa socialità faticosamente conquistata e che, mai come ora, vediamo limitata”. Un invito a cui è seguito quello al senso di responsabilità: “Mi rivolgo in particolar modo alle giovani generazioni, quelle forse maggiormente private delle loro libertà, da cui deve emergere lo spirito per l rinascita di questo Paese, con il contributo fondamentale delle famiglie e delle scuole , per superare e sconfiggere il nostro nemico di oggi”. Perchè, citando Papa Francesco, è quanto mai necessario “non farsi rubare la speranza”