Merate: due ipotesi per salvare il laghetto di San Rocco

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Laghetto di San Rocco Merate

In commissione l’illustrazione dei progetti da parte di Beccarelli, incaricato di redigere lo studio di prefattibilità

L’intervento prevede l’asportazione del sedimento che soffoca il laghetto di San Rocco e la riqualificazione dell’area creando anche un percorso pedonale alternativo alla viabilità principale

MERATE – Due ipotesi di lavoro per salvare il laghetto di San Rocco in un progetto complessivo di salvaguardia dell’area verde meratese che prevede anche la riqualificazione delle sponde, la fruizione della zona intorno e la creazione di un percorso pedonale che colleghi via San Rocco – via Consonni con via Marconi in alternativa alla strada, caratterizzata da una curva stretta e senza spazio per i pedoni.

Giovedì sera in commissione territorio Davide Beccarelli, esperto forestale incaricato dall’amministrazione comunale di redigere lo studio di prefattibilità della riqualificazione del laghetto ha illustrato, con l’ausilio di slides, le proposte di intervento. Anche il laghetto di San Rocco è caratterizzato dalla presenza di una grande parte di sedimento, pari a circa 1800 mc, che mette a dura prova la sopravvivenza del lago con un continuo processo di interramento delle acque. Per contrastare questo fenomeno, bisogna rimuovere il sedimento.

E qui Beccarelli ha ipotizzato due proposte: “La prima, meccanica, prevede l’utilizzo di scavatori per asportare il sedime depositato. Un’operazione che prevede la creazione di un terrapieno per poter far muovere in sicurezza i mezzi e che ha come elemento difficile l’individuazione di un’area dove depositare il materiale asportato. La seconda ipotesi prevede invece l’utilizzo di pompe che aspirano l’acqua e sedimento, restituendo poi l’acqua “filtrata” al laghetto. E’ un’ipotesi che si può attuare solo in presenza di molta acqua e fino a qualche settimana fa non avremmo potuto tenere in considerazione. Anche in questo caso serve un deposito dove allocare il sedimento, che potrebbe essere l’alveo della roggia Annoni”.

Il progetto prevede poi una serie di interventi relativi alla messa in sicurezza delle sponde e al ripristino dello sfioro oltre alla creazione di un percorso pedonale alternativo alla viabilità carrabile tra via Consonni e via Marconi. Beccarelli ha proposto tre ipotesi che prevedono la realizzazione di una passerella in legno sul lago, l’utilizzo di una strada poderale oppure il ripristino del sentiero Beatrice. Quanto alla fruizione, l’idea è quella di realizzare un’area dedicata alla pesca sulla sponda destra ripristinare le alberature e dotare l’area sosta di tavolini e panchine.

L’intervento ha un costo che varia da 264mila a 281mila euro a seconda della modalità di asportazione del sedime: nello specifico il dragaggio costa circa 107mila euro mentre il pompaggio 136mila euro. L’assessore all’Ambiente Fabio Tamandi ha evidenziato come si sia alla ricerca di bandi di finanziamento per sostenere la realizzazione dell’opera.
Tutti i lavori dovranno poi tenere conto delle esigenze della fitofauna.