Merate, idrovore in azione per ossigenare il lago di Sartirana

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Idrovore lago di Sartirana Merate

In azione i volontari della Protezione civile di Merate

A preoccupare è il livello basso del lago di Sartirana sulla cui superficie si sono già create molte alghe

MERATE – Pompe idrovore in azione dal pomeriggio di ieri, venerdì, per cercare di ossigenare le acque del lago di Sartirana, coperte da una fitta superficie di alghe, affiorata a causa delle condizioni meteo caratterizzate da un caldo torrido e dall’assenza di precipitazioni. Dopo un consulto con il sindaco Massimo Panzeri, l’assessore all’Ambiente Fabio Tamandi ha deciso di chiedere la collaborazione della Protezione civile per provare a immettere, artificialmente tramite delle pompe idrovore dell’acqua nel bacino lacustre al fine di portare ossigeno e contrastare la formazione di alghe.

Idrovore lago Sartirana Merate

Un’iniziativa, avvenuta dopo aver ottenuto il via libera anche dell’idrobiologo Alberto Negri, che da tempo si occupa di tener monitorata la salute del lago e che proprio settimana scorsa era intervenuto in commissione territorio per presentare il progetto di wash out del bacino sartiranese. “L’obiettivo è evitare che possa ripetersi quanto avvenuto il 4 agosto 2020 quando, a causa di particolari condizioni meteo, si verificò un’ingente moria di pesci – precisa l’assessore che in questi giorni si sta recando quotidianamente al lago per verificare lo stato di salute confrontandosi anche con i pescatori -. Fino a qualche giorno fa, il fenomeno della formazione delle alghe era tenuto sotto controllo sfruttando il fatto che la corrente portava le alghe al mattino verso la foce e bastava alzare la paratia per farle fuoriuscire immettendole nella roggia. Negli ultimi giorni, il livello del lago si è abbassato così tanto da essere più basso del livello minimo della paratia per cui non è più possibile metter in atto questo stratagemma”.

Protezione civile Merate

Da qui l’idea di provare a pompare acqua pulita nel lago: un intervento a cui seguirà da questa mattina, sabato, quello di provare a espellere, sempre con una pompa, le alghe ammassate alla foce mettendola nella roggia. “Proviamo anche questo artificio meccanico per provare a tenere il lago pulito. E’ un tentativo: poi valuteremo come proseguire”.

Un fenomeno, quello della formazione delle alghe, che ha interessato anche il fiume Adda e di cui si sta occupando il Parco Adda Nord in sinergia con Arpa Lombardia.

La particolare condizione climatica di questa estate sta mettendo in grande sofferenza anche il laghetto di San Rocco: “La situazione è drammatica, il livello dell’acqua è sceso sotto i 20 centimetri e ci siamo accorti che ci sono numerosi pesci che potrebbero andare presto in difficoltà. Proprio per questo motivo abbiamo contattato la Fipsas per chiedere di aiutarci, ricevendo subito l’assenso del presidente Stefano Simonetti anche se il laghetto di San Rocco esulerebbe dalle loro competenze. Va ringraziata anche la società Briantea che si è subito attivata in questa situazione”.