Merate, prima messa per don Riccardo Fumagalli: “Buon cammino sulle orme del Vangelo”

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Al centro don Riccardo Fumagalli

L’abbraccio della comunità di Sant’Ambrogio a don Riccardo Fumagalli, ordinato sacerdote ieri a Milano

L’augurio del prevosto don Luigi Peraboni a essere sempre un viandante capace di chiedere e meravigliarsi

MERATE – Camminare ogni giorno come un viandante curioso e capace di meravigliarsi, restando obbediente al Vangelo. E’ l’augurio, sincero e accorato, che il prevosto don Luigi Peraboni ha rivolto oggi, domenica, a don Riccardo Fumagalli, il giovane meratese ordinato sacerdote ieri in Duomo durante la solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo monsignor Mario Delpini.

L’abbraccio di Merate

Questa mattina, la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio ha ospitato la prima messa di don Riccardo. 27 anni, nato e cresciuto nell’oratorio cittadino, il novello sacerdote è stato accolto dall’abbraccio della sua comunità, riunita in chiesa e sul sagrato della chiesa nel rispetto delle normative anti covid.

L’abbraccio con i genitori

Il grazie a tutti, in primis alla famiglia

Presenti, in prima fila, il padre Aurelio, noto e stimato volontario del distaccamento meratese del corpo dei Vigili del Fuoco, la madre Elena, la sorella Alice insieme al marito Roberto e alle piccole Viola, Giada e Lisa. Insieme a loro i parenti, gli amici, le suore, i sacerdoti che hanno visto crescere Riccardo e maturare dentro di lui la vocazione al ministero sacerdotale. “Vi ringrazio tutti, a partire dai miei genitori che all’inizio erano rimasti un po’ colpiti da questa mia scelta – ha detto con un filo di emozione – . Voglio dire grazie e rivolgere un pensiero speciale anche a chi oggi non è più qui tra noi, come don Felice Viasco, don Pietro Masetti e suor Amabilis e i miei nonni. Permettermi di citare in particolar modo nonno Luigi che mi diceva sempre che il Signore aveva in serbo per me qualcosa di grande. Beh, non pensavo a una cosa così grande”.

Tre suggerimenti per il cammino

Don Riccardo presterà servizio come primo incarico nell’unità pastorale di Mozzate, Carbonate e Locate Varesino. Un impegno importante in cui saprà di poter contare su tutta la sua comunità di origine. Glielo ha ricordato il prevosto, don Luigi, sottolineando la gioia di poter festeggiare un prete novello in città. “Don Riccardo vorremmo ricordare insieme a te il tuo cammino, i momenti belli e quelli di fatica, perché ben sappiamo il valore della memoria attiva e costruttiva”.

Il prevosto don Luigi Peraboni

Un riferimento al percorso di crescita e maturazione interiore a cui ha fatto seguito una considerazione sul futuro. “In tanti, di fronte al mistero dell’eucarestia, si chiedono e ci chiedono come sia possibile oggi essere credibili nella logica del Vangelo. Mi permetto quindi di suggerire tre atteggiamenti, ben sapendo che nessuno, seppur né ingenuo né sprovveduto, ha la risposta in tasca. Il primo è quello di essere un cristiano viandante, sempre in cammino, curioso e capace di meravigliarsi. Nella vita bisogna anche essere capaci di essere dei mendicanti, di chiedere e stendere la mano, sapendo di non essere i sovrani. Infine, non può mancare l’obbedienza, che non è quella a buon mercato, ma quella che ci costa fatica ed è quella di essere fedeli al Vangelo, capaci di resistere come il poligono, arbusto rampicante e spogliante molto vigoroso e resistente.

Il sindaco Massimo Panzeri

Buon viaggio, zaino in spalla

Anche il sindaco Massimo Panzeri ha voluto esprimere vicinanza a don Riccardo, omaggiandolo con due presenti (uno zaino e un libro di cartoline di Merate) per ricordargli le sue radici e accompagnarlo in questo  viaggio.

Don Riccardo con in mano i due regali ricevuti dal sindaco

Posato, capace di contenere fino all’ultimo l’emozione, don Riccardo ha voluto ringraziare tutti, a partire dai genitori, per questo figlio a volte un po’ pazzerello, la sorellina Alice “che mi ha fatto comprendere che mi sarà sempre vicino e mi ha reso zio di tre meravigliose nipoti. Non è stato facile – ha ammesso – e vi ringrazio per avermi accompagnato in questi anni e mi seguirete in futuro”. Rivolgendosi direttamente al Signore, ha chiesto di riuscire a celebrare ogni eucarestia, da oggi in futuro, come se fosse sempre “l’ultima e l’unica”.

Al termine della prima messa un lungo, calorosissimo applauso dalla sua Merate per augurare a don Riccardo un buon viaggio.

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