Merate: tolti i tabelloni del basket al parchetto della discordia di Cassina

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Non c’è pace per il parcheggio di via Marconi a Cassina, stretto tra il desiderio di quiete dei residenti e la voglia di giocare dei giovani

L’amministrazione comunale ha rimosso i tabelloni del basket troppo rumorosi, ma c’è chi ora si lamenta per la loro assenza

 

MERATE – Rimossi i tabelloni del canestro di basket, “rei” produrre troppo rumore con i rimbalzi della palla. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha deciso infatti di rimuovere i due tabelloni situati nel campetto di pallacanestro realizzato nell’ambito di un piano di lottizzazione in via Marconi nella frazione di Cassina venendo incontro alle continue lamentele di diversi residenti che da tempo avevano sollevato il problema relativo al rumore e al disturbo alla quiete pubblica provocato dalla presenza di bambini e ragazzi che frequentano il parchetto.

Una questione che si trascina da tempo e che era stata al centro già dell’ultima assemblea di frazione convocata nel febbraio 2020, poco prima dello scoppio della pandemia, proprio a Cassina. Alcuni residenti non si erano lasciati sfuggire l’occasione di incontrare de visu gli amministratori comunali sottoponendo la questione dell’accesso all’area verde, che allora non era ancora entrata nella disponibilità del Comune. “Da quando è passata nelle nostre mani abbiamo provveduto a effettuare il collaudo, a posizionare i dovuti cartelli e a disciplinare l’ingresso al parco con degli orari” precisa il sindaco Massimo Panzeri, sottolineando di aver effettuato più di un sopralluogo alla struttura per sincerarsi dell’effettiva portata del problema, evidenziando anche dai residenti con una raccolta firme.

Il parchetto in via Marconi a Cassina Fra’ Martino

“Penso che ci sia anche una questione di tolleranza, la stessa che viene chiesta a chi abita vicino a un campanile, a un ospedale da dove entrano ed escono ambulanze a sirene spiegate o alla caserma dei vigili del fuoco” commenta il primo cittadino facendo intendere che la questione va affrontata con buon senso. “Quando ero ancora in minoranza avevo contestato la location perché ritenevo che avrebbe avuto molto più potenzialità aggregative realizzarlo dove c’è il campo sportivo”.

Ora appunto la scelta, per certi versi provocatoria, di togliere i tabelloni del basket. Una decisione che ha già fatto emergere il rovescio della medaglia con alcuni genitori pronti a scrivere mail e messaggi a sindaco e assessore per segnalare la mancanza di una struttura idonea per il gioco e lo svago dei ragazzi. “Penso che si debba trovare un giusto compromesso tra le esigenze di tutti. Si può migliorare la qualità dei tabelloni posizionandone di nuovi in plexiglass, ma bisogna anche capire che il parco giochi è uno spazio aperto a tutti, che può e deve essere utilizzato nel rispetto delle norme del vivere civile”. Insomma, non c’è davvero pace per il parchetto della dis