Meratese, fase 2: riapre l’alzaia sull’Adda, ma sarà raggiungibile solo a piedi o in bici

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L'alzaia dell'Adda poco prima di Imbersago

La decisione è stata presa dai sindaci del Meratese che hanno condiviso le linee guida della fase 2

Sarà possibile correre e passeggiare in riva all’Adda purché vi si arrivi senza auto. Bisognerà rispettare distanze sociali e divieto di assembramento

 

MERATESE – Riapre l’alzaia lungo l’Adda, ma sarà accessibile solo a chi arriva a piedi o in bici. E’ questa la decisione presa dai sindaci del Meratese che questa mattina, sabato, si sono dati appuntamento per una video chiamata in cui definire alcuni aspetti comuni relativi all’attuazione del nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che sarà in vigore dal 4 al 17 maggio.

Diversi i punti affrontati durante l’incontro a distanza: dalle riaperture dei cimiteri alla casetta dell’acqua, passando per i sentieri, come spiega il sindaco di Calco Stefano Motta: “Abbiamo condiviso le linee guida, poi ogni Comune le declinerà in base alle proprie specificità”. I primi cittadini hanno condiviso l’idea di riaprire al transito di bici e pedoni, oltre ai sentieri di ciascun paese, anche l’alzaia dell’Adda. Bisognerà però  mantenere le distanze di sicurezza previste dal decreto del presidente del Consiglio evitando di creare assembramenti. Si potrà insomma camminare e correre in riva al fiume a patto però che si arrivi all’alzaia a piedi o in bici lasciando l’auto a casa propria così come è stato previsto anche all’interno del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.

Nelle prossime ore i i sindaci definiranno insieme come procedere per controllare la zona evitando che si creino ammassamenti di persone oppure che non vengano rispettate le distanze. “Una delle idee proposte è quella di procedere con dei controlli a turno da parte dei diversi comandi di polizia locale di Comuni interessati da Airuno a Paderno – aggiunge Motta -. Io personalmente ho anche proposto di valutare il modello spagnolo che prevede lo scaglionamento di flussi di persone in base all’età e agli orari”.

La Conferenza dei sindaci ha anche deciso di estendere il provvedimento di chiusura a tutti i tipi di giochi d’azzardo, non solo le sale slot. Resteranno chiusi anche gli uffici comunali ad eccezione dei servizi anagrafe. Chiuse anche le biblioteche anche se qualche struttura sta valutando l’ipotesi del prestito a domicilio.