Montevecchia: il sindaco a Monsampietro Morico per la riapertura del Municipio dopo il sisma

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La cerimonia giovedì a Monsampietro Morico (Foto Sara Valentini)

Nel 2017 la Pro Loco, guidata proprio da Pendeggia, aveva promosso una cena benefica a base di amatriciana

Ieri la riapertura del Comune di Monsampietro Morico nelle Marche, pesantemente colpito dal sisma: “Un simbolo di rinascita”

MONTEVECCHIA – Come presidente della Pro Loco aveva promosso, insieme al parroco e all’amministrazione comunale, una cena benefica a base di amatriciana per raccogliere fondi per la ricostruzione dei paesi della Marche colpiti dal sisma del 2016. E ieri, giovedì, Ivan Pendeggia si è recato come neo sindaco di Montevecchia a Monsampietro Morico, paesino di poco più di 600 anime, per festeggiare la riapertura del Municipio, il primo delle Marche recuperato dopo il terremoto del 2016. E’ stata una giornata carica di emozioni quella vissuta dal primo cittadino montevecchino che ieri ha potuto rappresentare la sua comunità alla cerimonia di riapertura del Palazzo comunale.

Il municipio era stato infatti chiuso con ordinanza del sindaco Romina Gualtieri, dopo una forte scossa di terremoto dell’ottobre 2016, trasferendo l’attività amministrativa in altre sedi e container. Ieri, come dicevamo, la riapertura alla presenza anche del commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, e di Sisto Russo delegato dal capo della protezione civile nazionale Curcio.

Il taglio del nastro (Foto Sara Valentini)

Un intervento reso possibile grazie a 700mila euro di fondi e grazie all’aiuto di alcuni comuni amici come il comune di Livorno, di Bentivoglio (con cui è stato stretto un patto di amicizia nel 2017) e di Montevecchia che è stato un raccordo per tutto il nord. Una vicinanza che si è tradotta in aiuto economico e nei momenti caldi di personale tecnico.

Nel ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile la riapertura la sindaca ha parlato di una “grande e preziosa esperienza”, sottolineando come la riapertura del municipio sia un messaggio di speranza concreta a tutti i cittadini che vivono nei paesi colpiti dal sisma. In paese sono stati ben 115 gli edifici danneggiati dal sisma. Di questi 11 hanno presentato un progetto mentre 72 hanno prenotato un contributo.