Nel ventre delle Gallerie Pelucchi: il progetto di due sub per ridare splendore all’ex miniera di Olgiate

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Due imprenditori, con la passione per le immersioni, stanno portando avanti un progetto sulle gallerie Pelucchi

“Trasformare questo patrimonio nel primo centro in Italia per l’addestramento per immersioni subacquee in miniera. E poi, aprire l’ex cava al turismo”

OLGIATE – “Le foto sono belle, ma non rendono giustizia a un posto stupendo. Per questo il nostro obiettivo è aprire l’ex miniera al pubblico il più presto possibile”. Non manca certo l’entusiasmo a Francesco Santunione e Florent Michel Locatelli, appassionati di immersioni subacquea tecnica che alcuni mesi fa sono venuti a conoscenza, quasi per caso, del tesoro nascosto all’interno delle gallerie Pelucchi, utilizzate a inizio del Novecento per l’estrazione della marna.

Nel ventre dell’ex miniera di Olgiate

Modenese l’uno, francese di Dijon l’altro, sono rimasti entrambi incantati dalla bellezza dell’ex miniera, conosciuta anche per la sua complessità e ampiezza come Labirinto del Minotauro. “Non potevamo pensare che dal vivo fossero così imponenti e mozzafiato”. Una sorpresa che ha spinto i due appassionati a bussare alla porte del Comune per chiedere maggiori informazioni in merito a un patrimonio, ora sommerso, che potrebbe presto diventare una fonte di richiamo internazionale per il piccolo paese di Olgiate Molgora.

“Abbiamo incontrato il sindaco Giovanni Battista Bernocco e i suoi assessori alcune settimane fa e abbiamo trovato persone entusiaste e contente di un progetto che punta a valorizzare un tesoro nascosto”. Dopo i primi contatti in Municipio, sono seguiti quelli con la proprietà, ovvero la famiglia Sommi Picenardi. “Abbiamo subito intavolato un ottimo dialogo e incassato il via libera al progetto che è ancora in una fase iniziale”.

Mom – Miniera Olgiate Molgora

L’iniziativa ha già un nome, Mom, che sta per miniera Olgiate Molgora e ha già un simbolo che prende spunto, stilizzandolo, a ciò che resta del ponte dismesso sulla ferrovia. “Mom è anche la mamma che ci accoglie sempre nel suo ventre”.

Un riferimento, quello all’accoglienza, che ben si sposa con la finalità di trasformare le gallerie Pelucchi nel primo centro in Italia per l’addestramento per immersioni subacquee in miniera. “Vogliamo creare un luogo di nicchia riservato a chi pratica subacquea tecnica di un certo livello. Per intenderci, non sarà il posto riservato a chi è abituato a fare le immersioni al mare o al lago alla domenica, ma pensato per chi, avendo già acquisito una certa dimestichezza tecnica, vuole confrontarsi con un ambiente più particolare e difficile come quello della miniera. Chi si immerge qui lo fa, usando un inglesismo, over head, il che vuol dire che non può interrompere l’immersione e risalire, ma deve fare la strada a ritroso”.

Un progetto suddiviso in due step

Ampie, profonde, sconosciute, le gallerie Pelucchi (in totale sono cinque) si prestano per un progetto ambizioso che Santunione e Locatelli hanno già diviso in due step. “Le stesse gallerie si presentano in due ambienti. Un primo, quello più accessibile e per certi versi meno misterioso, rappresenta il primo step del progetto, quello che potrebbe diventare operativo in poco tempo come location per le immersioni di chi, sotto il controllo di guide esperte, vuole perfezionare la tecnica o acquisire nuove certificazioni come istruttore”.

Più lunghi i tempi per il secondo “lotto”: “L’altro ambiente, accessibile percorrendo due chilometri nella montagna, si presta a un intervento più corposo, stimato dallo studio del nostro geologo in 8 o 10 anni. Potrebbe diventare realtà solo se l’idea del centro di addestramento prendesse piedi rendendo così possibile sostenere gli investimenti economici per realizzare, ad esempio, un trenino che attraversando la galleria, permettesse di ammirare l’intera superficie calcarea della miniera”.

18 mesi di tempo, Covid permettendo

L’imprenditore modenese ammette: “Per noi questo è un hobby. Nella vita mi occupo di tutt’altro mentre Florent è uno specialista del settore: “Siamo rimasti incantati e stregati da queste gallerie e pensiamo che non sia giusto che restino dimenticate”.

Già tracciati i prossimi passi che i due imprenditori, con la passione per la subacquea, compiranno… rigorosamente in superficie: “Creeremo una società ad hoc per questo progetto e dovremo realizzare un sopralluogo più specifico con tutte le rilevazioni del caso per quantificare bene i costi. Ci diamo 18 mesi di tempo, Covid permettendo, per arrivare a creare il primo centro di addestramento di immersioni subacquee in miniera in Italia. Il resto verrà cammino facendo”. O meglio, immersione dopo immersione in uno scenario mozzafiato che ricorda un’Olgiate che non c’è più.

Le gallerie Pelucchi (info tratte dal sito del Comune)

Cava Pelucchi – è la cava che prende nome dal vecchio proprietario del terreno e situata dietro la fabbrica, presso il piano montante di Via San Primo, ancora esistente.
La cava Pelucchi fu attivata nel 1908. Una volta ricavato l’attuale spazio nel fianco della collina, utile come deposito della marna grezza, si diede l’avvio agli scavi in galleria. Le gallerie sono in totale cinque, aventi 10 metri di altezza l’una. Lo scavo a circa 60 metri di profondità causò problemi di infiltrazioni d’acqua di falda, e costrinse l’azienda a spendere energia elettrica per il pompaggio dell’acqua. Attualmente i quattro livelli inferiori sono allagati. Dalle gallerie Pelucchi, un lungo corridoio, scavato per il passaggio dei vagoncini e denominato galleria Piave, conduce alle gallerie Buttero, scavate sotto il prato a nord della collina dei Tre Pini, parallelo a Via Mondonico e presso la cascina Marzolatica.

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