Olgiate celebra il 25 aprile: posata la pietra d’inciampo in ricordo di Paolo Carpi

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La cerimonia si è svolta questa mattina, lunedì 25 aprile

Posata la pietra d’inciampo in ricordo di Paolo Carpi, figlio del pittore Aldo

OLGIATE – Ricordare figure come quella di Paolo Carpi e trasmettere ai giovani la sua testimonianza come monito a non ripetere gli errori del passato e come speranza per contribuire a un mondo migliore.
Sono gli auspici indicati dal sindaco Giovanni Battista Bernocco questa mattina, lunedì 25 aprile, durante la cerimonia di posa della pietra d’inciampo in memoria di Paolo Carpi, uno dei figli del pittore Aldo Carpi, ucciso nel campo di sterminio di Kamenz a soli 18 anni. Di fronte alla casa che ospitò la famiglia a Mondonico è stata posata infatti una pietra d’inciampo come memoria imperitura della sua vicenda, riscoperta nei dettagli grazie al prezioso lavoro storiografico dell’olgiatese Manlio Magni.

“Questa mattina Olgiate Molgora diviene il terzo comune della Provincia, dopo Lecco e Verderio, ad ospitare sul proprio territorio una pietra d’inciampo – ha rimarcato il primo cittadino – . Si tratta di un’iniziativa molto importante che testimonia la memoria nel nostro territorio e che abbiamo desiderato condividere con gli altri comuni”.

Un omaggio che va a impreziosire le iniziative promosse in passato per onorare il ricordo della famiglia Carpi, con la dedica di una lapide e l’intitolazione di una via ad Aldo Carpi. Presenti per l’occasione la nipote Anna Carpi, il vice prefetto Mariano Scapolatello, Alberto Magni per Anpi, le penne nere del gruppo Olgiate Calco, l’intera giunta, il comandante polizia locale di Calco Antonio Spartano, il sindaco di Calco Stefano Motta, il parroco di Olgiate don Emanuele Colombo e quello di San Zeno don Giancarlo Cereda.

Bernocco ha poi aggiunto: “Il 25 aprile del 1945 è il simbolo di un popolo che si è ribellato ad una dittatura e ha vinto. È il simbolo della presa di coscienza di chi aveva deciso di resistere. Quella data rappresenta non soltanto una liberazione, ma la ferma volontà di continuare a essere liberi. Una ricorrenza, quindi, che proprio per la situazione internazionale che stiamo vivendo viene investita di una nuova luce che le dà ulteriore sostanza: ci ricorda infatti che non potrebbe esistere la democrazia – ricevuta in dote da quegli uomini e quelle donne che oggi celebriamo e che misero a rischio la propria vita per la libertà – se non esistessero la solidarietà e il coraggio di spendersi per gli altri”.
La commemorazione del 25 aprile è poi proseguita con la cerimonia al cippo commemorativo dei partigiani.