Olgiate, doppio intervento dei volontari antincendio boschivo al lavoro sul Monte di Brianza

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Alcuni volontari AVAIB al lavoro per la riattivazione del sentiero che porta all casello del vecchio acquedotto

Giornata di pulizia sul monte di Brianza domenica 11 ottobre a cui è seguito un intervento di “emergenza” il giorno dopo

Volontari antincendio al lavoro sui sentieri del Monte di Brianza per tenerli puliti e riscoprire la storia del territorio

OLGIATE – Una giornata di pulizia dei sentieri del Monte di Brianza a cui è seguito poi, il giorno successivo, un intervento tempestivo “d’emergenza” per ripristinare l’accessibilità di un sentiero a seguito della caduta di una pianta. Gran lavoro, nei giorni scorsi, per i volontari dell’Avaib, l’associazione volontari antincendi boschivi di Olgiate Molgora.

Domenica scorsa, 11 ottobre, i soci si sono rimboccati le maniche dando vita a una giornata di pulizia sentieri del Monte di Brianza in collaborazione con il Cai di Calco.

Nel corso dell’iniziativa sono stati effettuati vari interventi aventi finalità diverse.

Le vasche di decantazione
I volontari antincendio boschivo si sono occupati principalmente della manutenzione di sentieri che percorrono il territorio del Plis Monte di Brianza.
L’intervento principale ha riguardato la riapertura di un sentiero che ha portato alla riscoperta di un manufatto che all’inizio del secolo svolgeva la funzione di raccolta e decantazione delle acque di una sorgente.
L’acqua era stata intubata per servire alcune ville padronali situate nella frazione di Mondonico.
All’interno di questo manufatto si possono vedere alcune vasche di decantazione necessarie per eliminare dall’acqua eventuali residui terrosi. Oggigiorno l’acquedotto si trova in uno stato di completo abbandono.
Un secondo intervento ha riguardato la riattivazione del sentiero n° 1, la mulattiera comunale che da Mondonico sale a Campsirago. Si è ritenuto di intervenire tempestivamente prevedendo una forte presenza di famigliole alla ricerca delle castagne.

Gli altri due cantieri sono stati allestiti pensando principalmente alla loro funzione di “linea frangifuoco o linea di sicurezza” in caso di incendi boschivi.

Ma non solo, perché, questi percorsi raccontano la storia e il passato del nostro territorio. Per esempio, il sentiero secondario che da Monastirolo sale verso Campsirago, passa nei pressi di un antico sito conosciuto come “Mort del Secaù” – Morti dell’essicatoio – posto intorno al quale si fanno diverse ipotesi.
L’altro percorso è quello che, partendo da Aizurro porta a Monastirolo unendo idealmente la chiesa di Aizurro, passando dalla oramai “declassata” chiesina di Monastirolo, quindi verso la chiesetta sconsacrata del “Casino”, per giungere infine alla chiesa di Mondonico.
La pianta caduta sul sentiero n° 1 , in località “Casino”, il giorno 12 ottobre, giorno successivo alla pulizia di domenica
Una giornata di super lavoro, quella di domenica, a cui è seguito un nuovo tempestivo intervento il giorno successivo, lunedì 12, a seguito della segnalazione di  una nuova interruzione del sentiero n° 1 dovuta alla caduta di una grossa robinia.
“Un episodio che dimostra come la presenza di un gruppo di volontari che operano su questo territorio sia pressochè indispensabile, naturalmente se si ha a cuore la tutela e la salvaguardia dell’ambiente naturale – commenta il referente del gruppo antincendio boschivo olgiatese Luigi Maggi – . E la sensibilità dei Comuni che intervengono a livello individuale, non può essere sufficiente; necessita quindi l’intervento di enti sovraccomunali quali la Provincia di Lecco e, per ragioni di recenti accordi, la Comunità Montana del Lario Orientale, che sostengano, anche a livello economico, i gruppi di volontari che con risorse proprie suppliscono alle mancanze di questi enti”.