Olgiate: il caloroso benvenuto a don Emanuele, il nuovo parroco

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Il benvenuto ufficiale a don Emanuele Colombo oggi, domenica, durante la messa solenne

Traendo spunto dal quadro davanti all’altare, il sacerdote ha invitato l’intera comunità ad “avere fiducia in Dio anche quando il vento soffia contro”

OLGIATE – Un grazie all’intera comunità per l’affettuoso benvenuto e un invito ad avere sempre fiducia in Dio. E’ il messaggio che don Emanuele Colombo ha voluto lanciare oggi, domenica, agli olgiatesi durante la cerimonia di ingresso ufficiale nella comunità di Santa Maria Madre della Chiesa.

In parrocchia già da diverse settimane, dopo la nomina avvenuta il 4 settembre effettuata dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, don Emanuele ha assunto ufficialmente oggi l’impegno sacerdotale nella comunità di Olgiate per mano del vicario episcopale monsignor Maurizio Rolla.

Già a suo agio in questi primi giorni tra i parrocchiani olgiatesi, don Emanuele ha voluto trarre spunto, nell’omelia, dal quadro commissionato dall’indimenticato don Natale Beretta, posizionato di fronte all’altare. “Sono un uomo di pianura per nascita, di collina d’adozione e di montagna per passione” ha esordito nella predica dell’eucarestia concelebrata insieme a monsignor Rolla, don Paolo Brambilla, parroco della Valletta in rappresentanza del Decanato, don Bruno Perego, parroco di Missaglia, don Guadenzio Sant’Ambrogio di Agrate e padre Illuminato. “Ma di certo non sono un uomo di mare. E da un mese, da quando celebro la messa qui, mi trovo davanti questo quadro che mi ha subito colpito. Perchè ritrae una barca che, seppur in mezzo alla tempesta, avanza tranquillamente seppur con il vento che soffia contro”.

Per don Emanuele, originario di Agrate e coadiutore dell’oratorio a Missaglia fino a qualche mese fa, il quadro rappresenta una bellissima metafora di vita. “Si racconta che don Natale non fosse molto soddisfatto del risultato, ma io penso che questo dipinto sia molto evocativo. Rappresenta l’uomo, la chiesa, la comunità che vanno avanti, magari un po’ sballottati, anche se gli eventi sembrano accanirsi contro. Una barca che procede dritta perché guidata da Gesù. Il mio invito è quindi quello ad avere fiducia in Gesù e ad affidarsi a lui anche quando il vento sembra soffiare contro. Avendo l’umiltà di riconoscere che nella vita non tutto dipende da noi, come ha fatto San Francesco, di cui oggi celebriamo il patrono. Non è un caso se Francesco simboleggia per eccellenza l’atteggiamento del servo inutile”.

Un riferimento, quello al patrono d’Italia, citato dal sindaco Giovanni Battista Bernocco nel saluto ufficiale al nuovo parroco effettuato nella chiesina di San Rocco in via Roma, al termine del piccolo tour al cimitero di San Zeno e alla chiesina di Beolco. “Abbiamo già avuto modo di conoscerci, di incontrarci, e già da questi primi attimi, ho capito che è reciproco il desiderio di collaborare insieme” le parole del primo cittadino oggi presente insieme agli assessori Paola Colombo, Matteo Fratangeli e Cristina Viola.

“E proprio da questa figura di San Francesco traggo ispirazione per esprimere da una parte la mia emozione e dall’altra un desiderio.
Emozione, perché mi unisco a tutti i parrocchiani che sono stati per un anno intero senza una guida spirituale.  Ecco allora l’emozione, che si traduce in gioia nell’avere tra di noi un parroco giovane, che crei comunità, entusiasmo tra i giovani, dinamicità nella vita spirituale e sostegno ai nostri anziani. Dall’altra parte il mio desiderio, che vorrei riassumere in una sola parola “unità” per valorizzare e sostenere insieme le associazioni, gli enti, e appunto le due parrocchie in una realtà come Olgiate ricca di persone multietniche e multireligiose. Dalla collaborazione tra parrocchia e Amministrazione Comunale, Olgiate Molgora saprà trovare il giusto modo per essere una comunità, nel rispetto reciproco e di tutti, nella legalità, e nell’insegnamento dei veri valori umani”.

Parole concluse con l’augurio che la chiesina di San Rocco possa presto essere ristrutturata perché è il nostro passato che deve vivere anche nel nostro futuro.

Anche i parrocchiani hanno voluto sottolineare la fiducia e la gioia di aver un nuovo sacerdote: “Ti accogliamo in questa nuova casa e comunità come padre, guida e fratello e ti esprimiamo da subito la disponibilità a camminare insieme come famiglia di Dio. Buon cammino”.