Olgiate. Troppe auto verso il Parco: tornano i cartelli a Pianezzo

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Contro l’assalto dei gitanti alla domenica, i residenti vorrebbero da subito la creazione di una Ztl come avvenuto a Mondonico e Beolco

L’amministrazione: “Ipotesi condivisibile ma attuabile solo con telecamere di controllo ai varchi”. Si cercano nuove zone da adibire a parcheggio fuori frazione

OLGIATE – Si inizierà con il ripristino dei cartelli, posizionati dal Parco all’ingresso della frazione, per indicare la chiusura nei giorni festivi della Valle del Curone. E si proseguirà, poi, valutate bene le condizioni, con la creazione di una zona a traffico limitato, dotata di telecamere di accesso ai varchi.

E’ stato un incontro partecipato e animato quello che si è tenuto ieri sera, martedì, in sala consiliare tra i rappresentanti dell’amministrazione comunale e i residenti di Pianezzo, frazione di ingresso alla Valle del Curone, stretta nella morsa del “traffico” dei turisti che, soprattutto la domenica, raggiungono l’oasi verde brianzola. Terzo appuntamento del ciclo di incontri promosso dalla Giunta dopo quello di Mondonico e Beolco, frazioni dove la domenica vengono già posizionate le barriere per chiudere ai non residenti le strade, la serata è partita dal riconoscimento del problema di “transito” che insiste su Pianezzo.

“Comprendiamo e condividiamo le vostre preoccupazioni e lamentele” le parole, ripetute in più riprese, dal sindaco Giovanni Bernocco e dal suo vice Matteo Fratangeli, ieri sera seduti di fronte ai cittadini insieme ai consiglieri Irene Sala, Francesco Cogliati e Tommaso Veraldi.

“Chiudere Pianezzo non è però così semplice perché dobbiamo bloccare almeno due accessi, quello da Molino Cattaneo e quello prima del ponticello, senza considerare l’arrivo da Paravino. Dobbiamo scontare inoltre la mancanza di un parcheggio dove poter lasciare le auto, visto che i tentativi di trovare un’area da adibire a posteggio non sono andati a buon fine”. Scartata anche l’ipotesi di posizionare semplicemente delle transenne visto l’impossibilità di garantire un presidio con le forze dell’ordine, già impegnate, grazie all’apposita convenzione stipulata con il Comune de La Valletta Brianza, nel servizio di pattugliamento del territorio.

Guido Torello, presidente dell’associazione Gente di Pianezzo, ieri sera ben rappresentata in sala, ha approfittato della presenza tra il pubblico del coordinatore delle Gev Giovanni Zardoni per chiederne la disponibilità a effettuare il presidio alle transenne insieme eventualmente a qualche volontario. “Non svolgiamo questo tipo di servizio, anche perché, sotto quel profilo, non avremmo alcuna “autorità” aggiuntiva rispetto a un semplice volontario” ha rimarcato riprendendo anche le preoccupazioni di un altro residente, pronto a sottolineare di non essere disposto a effettuare il presidio al varco di accesso non tanto per una questione di tempo ma di assenza di una “divisa”.

“Ho 22 gev su 40 impegnate ogni fine settimana per il controllo del territorio, a cui si è aggiunta la posa di 12 transenne in punti critici e da inizio anno abbiamo elevato già 170 multe – ha detto Zardoni -. Il problema delle auto posteggiate in maniera selvaggia a lati della strada o nei prati tra Bagaggera e Fornace è ormai risolto. Chiudendo l’accesso a Pianezzo posizionando delle semplici transenne potrebbe succedere quanto avvenuto lunedì (25 aprile, ndr) a Sirtori dove gli automobilisti hanno posteggiato lungo la strada che scende dal Lissolo, provocando il disappunto di chi abita lì. Il traffico è come l’acqua: se le auto trovano chiusa da una parte, vanno nell’altra. E, all’interno della Valle del Curone, ci sono nuclei che attraggono inevitabilmente turisti”.

Tra i suggerimenti proposti da Zardoni, oltre a quello di ripristinare i cartelli posizionati dal Parco e rimossi durante la pandemia, quello di lavorare per la sistemazione del sentiero dei carpini per collegare ancora meglio l’accesso alla stazione ferroviaria di Cernusco e invitare i visitatori a entrare a piedi nel Parco oppure a utilizzare il servizio navetta garantito dall’ente con sede a Cascina Butto, molto apprezzato durante la fase di sperimentazione e un po’ snobbato in queste prime settimane di ripresa del servizio.

Tra i residenti è serpeggiato, in più momenti, un pizzico di delusione per non poter chiudere, subito, sulla scia di quanto avvenuto a Beolco e Mondonico, l’accesso al cuore della frazione. “Sono tre anni che ci promettete soluzioni senza arrivarne a una” la critica, corredata dalla considerazione che la domenica dalle 10 alle 12 transitare per Pianezzo risulta impossibile tanto da chiedere una sorta di posto di blocco, all’altezza della chiesina di San Michele, per deviare le auto in arrivo. “Per chiudere una strada servono motivazioni valide e noi ci stiamo aggrappando a quelle della vivibilità del Parco – ha rimarcato Bernocco – Condividiamo il vostro obiettivo, non le modalità per arrivarci. Vanno trovate infatti soluzioni diverse che permettano di non creare nuovi problemi”.

Si lavorerà quindi per cercare una nuova area da destinare a posteggio, valutando la zona vicino al sedime dismesso dell’ex ferrovia mentre contestualmente verranno mossi i passi necessari per arrivare, in futuro, a una zona a traffico limitato controllata da telecamere di accesso ai varchi.