Osnago, bene confiscato alla mafia: se ne parla in Consulta

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L'immobile in via delle Robinie confiscato alla mafia

L’immobile è situato in via delle Robinie, nella zona delle Marasche

Il Comune ha emesso un avviso per una manifestazione di interesse per l’utilizzo del bene confiscato alla mafia

OSNAGO – Si parlerà del destino del bene confiscato alla mafia mercoledì 24 marzo, durante la consulta per la coesione sociale e la sicurezza convocata dal presidente Claudio Caglio. La riunione si terrà in videoconferenza e verrò trasmessa sulla pagina Facebook del Comune di Osnago per garantire la pubblicità dell’evento. Al primo punto all’ordine del giorno figura la discussione sull’utilizzo sociale del bene confiscato alla mafia.

L’amministrazione comunale ha infatti emesso, a inizio marzo, un avviso pubblico volto a sondare eventuali manifestazioni di interesse per lo sviluppo di progetti finalizzati all’utilizzo a fini sociali ed educativi di un immobile confiscato alla criminalità organizzata, situato in via delle Robinie, civico 12. Si tratta di un appartamento, dotato di box e di un giardino, confiscato dallo Stato perché di proprietà di persone riconducibili alla famiglia Zagaria, al centro di un processo per mafia concluso nel 2018 con sentenza definitiva del tribunale di Milano. Attualmente di proprietà dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), l’immobile potrebbe entrare a far parte del patrimonio comunale qualora si riuscisse a trovare un’associazione del terzo settore o in ente in grado di presentare un progetto compatibile con l’allocazione dell’immobile.

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Brivio ha iniziato a sondare il terreno, predisponendo un avviso che non ha alcun obbligo di partecipazione a successiva eventuale gara, al fine di capire quali realtà e quali progetti potrebbero trovare casa nell’immobile sequestrato allo Stato. Il termine ultimo per presentare la domanda è il 31 marzo, ma in Comune è già pervenuto qualche interessamento. “Le domande stanno arrivando” conferma il primo cittadino, che aggiunge: “Le dovremo valutare per capire quali progetti poter portare avanti, prima di avanzare all’Anbsc richiesta formale di acquisizione dell’immobile al proprio patrimonio”.

L’eventuale concessione in comodato dell’immobile sarà a titolo completamente gratuito, per una durata prestabilita e rinnovabile. Ai sensi del decreto legislativo 159 del settembre 2011, possono avanzare manifestazione d’interesse i soggetti come comunità, anche giovanili, Enti, Associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, organizzazioni di volontariato; cooperative sociali, comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti nonché associazioni di protezione ambientale.
Intanto questa sera il tema sarà al centro della discussione della consulta, insieme al fondo Aiutiamoci e la videosorveglianza.