Osnago, blocchi navali o porti aperti? Focus su migrazioni e accoglienza

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Appuntamento venerdì 4 novembre in sala civica: si parlerà anche dei corridoi umanitari

Invitati al confronto Daniele Biella, Nicola Datena e Oliviero Forti

OSNAGO – “Blocchi navali o porti aperti? I corridoi umanitari, un’accoglienza responsabile”: è il titolo dell’incontro in programma venerdì 4 novembre alle 21 in sala civica. Promossa dal gruppo Amnesty International 126 di Merate, dall’associazione Progetto Osnago, dal circolo Arci La Lo.Co. e Insieme per la pace, con il patrocinio del comune di Osnago, l’iniziativa arriva in concomitanza con i giorni del rinnovo del Memorandum Italia-Libia, nuovamente oggetto di decise e motivate richieste di revisione da parte di 40 organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani e in particolare dei diritti dei migranti.

Spiegano gli organizzatori: “Se entro il 2 novembre non verrà revocato, il Memorandum Italia–Libia verrà automaticamente rinnovato per altri 3 anni e continuerà ad alimentare la spirale di violenze, torture e abusi a cui sono sottoposti uomini, donne e bambini che restano intrappolati in Libia o che in Libia vengono respinti dopo essere stati rintracciati in mare dalla guardia costiera. Come evidenziato dai rapporti di Amnesty International e di diverse associazioni, la Libia non può essere considerato un paese sicuro: al contrario, il sistema libico di trattenimento dei migranti si è reso responsabile nei cinque anni del suo funzionamento di terribili violazioni dei diritti umani”.

Una denuncia a cui fa seguito la richiesta al governo italiano di non rinnovare l’accordo e la considerazione di dover creare “canali sicuri che permettano un’accoglienza responsabile e creino le condizioni per positivo di inserimento delle persone migranti nel nostro Paese. Al di là delle recenti tragedie che hanno sconvolto l’Afganistan e l’Ucraina, la migrazione non appare da tempo come un’emergenza ma piuttosto come un fenomeno strutturale, e come tale va affrontato. Per questo i corridoi umanitari non possono costituire l’unica soluzione, ma un tassello di un disegno complessivo teso a una gestione non improvvisata ed emotiva del fenomeno migratorio”.

Ed è proprio di questo che si andrà a parlare in una serata che ha l’obiettivo di conoscere maggiormente le difficoltà legate alla migrazione regolare, e soprattutto di approfondire il dispositivo dei corridoi umanitari come possibile soluzione alla fuga disperata e illegale attraverso le pericolose rotte via terra e via mare che continuano a causare sofferenza e morte di migliaia di persone.
All’incontro interverranno Daniele Biella, giornalista e autore di diversi testi che documentano le storie di migrazione nel Mediterraneo, Nicola Datena, avvocato dell’associazione Studi giuridici sull’immigrazione e Oliviero Forti, responsabile Ufficio Immigrazione Caritas Italiana.