Osnago celebra il 25 aprile ricordando Gaetano Casiraghi, ucciso dai nazisti

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Sindaco e vicesindaco, gli alpini e i parenti di Gaetano Casiraghi

Questa mattina, domenica 25 aprile, l’intitolazione di Largo Gaetano Casiraghi in zona Fiera

Il sindaco: “Si è trovato a essere all’incrocio tra la Storia grande e la storia minuta. Oggi è nostro dovere farne memoria, sapendo che non si rinasce se non uniti”

OSNAGO – Si è trovato a essere all’incrocio tra la Storia grande, quella dei popoli, dei poteri, degli eserciti e quella minuta, delle nostre famiglie e delle nostre comunità locali. E oggi, domenica 25 aprile, a quasi 78 anni di distanza da quel giorno, la comunità di Osnago ha voluto ricordare la figura di Gaetano Casiraghi, ucciso il 28 ottobre 1943 dai nazisti perché aveva interrotto un cavo telefonico. Alla sua memoria è stato dedicato questa mattina il largo, in via 25 aprile, che porta il suo nome e che avrà il compito di ricordare alle future generazioni la lotta compiuta dai nostri nonni in nome della libertà.

Non è un caso se l’amministrazione comunale ha voluto che alla cerimonia fossero presenti, insieme agli alpini e alla clarinettista della banda sociale, anche alcuni rappresentanti delle due classi 5 osnaghesi, insieme al maestro Gianpaolo Ripamonti, affidando a loro il compito di tramandare una storia che può sembrare, con il passare degli anni, sempre più lontana.

Il valore della memoria

Non smettete di farvi raccontare e di ascoltare questa vicende, anche se non hanno nulla a che vedere con il nostro e soprattutto il vostro mondo – ha ribadito convinto il sindaco Paolo Brivio, intervenuto alla cerimonia insieme al suo vice Maria Grazia Caglio, al comandante della Polizia locale Ronnie Papini, ai rappresentanti della Guardia di Finanza e agli alpini – . Vicende che vengono quindi da un passato forse ormai più vecchio dei vostri nonni, ma contengono l’insegnamento che la libertà, le opportunità, la sicurezza, il benessere e il domani di ciascuno dipendono da quanto sappiamo batterci pacificamente per la giustizia, per l’uguaglianza, per la democrazia, di cui il mondo attuale continua ad avere tanto bisogno, ma che in mille modi possono essere conquistate ogni giorno, anche nel nostro piccolo quotidiano, anche nella vita di un bambino”.

La pandemia

Il primo cittadino ha anche ricordato come l’intenzione dell’amministrazione fosse quella di intitolare il Largo tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020: “Sarebbe stato un modo alquanto significativo di celebrare il 75° anniversario della Liberazione. Poi, l’avvento della terribile sfida costituita dalla pandemia ha costretto a rinviare questa, come molte altre opere e iniziative. Ma per fortuna c’è il tempo, riserva inesauribile di possibilità, anche durante una prova tremenda: il tempo che – proprio mentre non risparmia agli uomini malattie, lutti, smarrimenti, sconfitte – misteriosamente non smette di preparare primavere, rinascite, futuro”.

Un 25 aprile di rinascita

Un messaggio, quello alla rinascita, ribadito quindi da Brivio, andando con la memoria alla forza che ancora oggi può avere e ha la festa della Liberazione: “Dopo il 25 aprile, pur tra mille asprezze, lacerazioni e contraddizioni, l’Italia e l’Europa seppero rialzarsi da una sciagura senza precedenti storici trovando e mostrando la forza dell’unità e della condivisione. Costruendo e praticando per decenni, pur nella legittima e anzi feconda pluralità di visioni e di interessi, forme inedite di cooperazione e di unione. Ci dicono, quegli uomini e quei giorni: si resiste e si riparte uniti, insieme, uguali, non violenti. O non è rinascita vera. Oggi, dopo 76 anni di pace e democrazia, affidiamoci alla memoria: ci indica la strada migliore, quella che passa per l’abbraccio alla sofferenze dell’altro, per l’abbraccio alla speranza di tutti”.

Il ruolo dei civili nella Resistenza

Una memoria la cui importanza è stata sottolineata anche nel discorso di Gabriele Fontana, che con dovizia di particolari ha ricostruito il contesto storico in cui si è inserita la vicenda di Gaetano Casiraghi.
“Nella nostra zona non esisteva un’organizzazione partigiana attiva, ma la storia di Gaetano si inserisce a pieno titolo in quella della 104esima Brigata. Perché dopo l’8 settembre la guerra ha avuto i volti delle persone civili, diventate l’elemento cardine della Resistenza in Italia. Vicende come questa hanno acceso la questione sul far rientrare all’interno di un ricordo collettivo anche coloro che, pur non combattendo con le armi in mano, si sono opposte al fascismo, persone che hanno versato il proprio sangue per far nascere una nuova Italia”.

Giampietro Casiraghi, nipote di Gaetano

Il grazie dei familiari

Commosso e orgoglioso di portare il nome del nonno, Giampietro Casiraghi ha ringraziato per l’intitolazione dello spazio pubblico che si è creato intorno a nuove unità abitative. “Ringrazio anche altri sindaci, primo tra tutti il sindaco Franco Arese che, eletto nel giugno 1945, fece erigere in solo 4 mesi un cippo nello stesso punto in cui mio nonno venne impiccato, inaugurandolo domenica 28 ottobre, data del secondo anniversario dell’impiccagione. Il cippo è ancora oggi il punto di riferimento per i cortei in onore e a ricordo del mio avo” ha ribadito ringraziando anche i sindaci Angelo Bonanomi, Marco Molgora, Paolo Strina e Paolo Brivio che si sono succeduti fino a oggi. “Sono onorato per questa intitolazione e ringrazio tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione del Largo Gaetano Casiraghi”.

La vicenda di Gaetano Casiraghi

Per spiegare ai cittadini la storia di Gaetano Casiraghi, l’associazione Progetto Osnago ha diffuso un volantino casa per casa, di cui vi proponiamo una parte.

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