Osnago, sala giochi. Il Tar dà ragione al Comune: “Giusta la chiusura settimanale”

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Il gestore della sala scommesse di via Statale aveva fatto ricorso contro il regolamento comunale studiato per contrastare la ludopatia

Brivio: “Sentenza che ci rende soddisfatti e premia il coraggio avuto come amministrazione comunale”

OSNAGO – Il Tar della Lombardia dà ragione al Comune di Osnago, ritenendo corretta l’ordinanza con cui l’amministrazione comunale aveva, nel 2016, obbligato la sala giochi del paese a rispettare un giorno di chiusura settimanale. E’ stata pubblicata l’11 dicembre la sentenza del tribunale amministrativo regionale relativa al contenzioso che vedeva contrapposti da una parte il Comune e dall’altra i titolari della  sala giochi situata in via Statale. I gestori avevano infatti contestato quanto previsto nel regolamento approvato dall’amministrazione comunale guidata da Paolo Brivio chiedendo al Tar di concedere anche la sospensiva. La richiesta non era stata accordata tanto che l’ordinanza era entrata regolarmente in vigore prevedendo il rispetto di un giorno di riposo, indicato nel lunedì. Ora, ad anni di distanza da quel primo pronunciamento, i giudici milanesi sono entrati nel merito della questione durante la camera di consiglio del 20 novembre riconoscendo la bontà e la liceità di quanto previsto dal regolamento osnaghese, elaborato per cercare di arginare i danni creati dalla ludopatia.

La soddisfazione del sindaco Brivio

Il sindaco Paolo Brivio

Una sentenza accolta con estrema gioia a Osnago. “Siamo soddisfatti di questo pronunciamento dei giudici” puntualizza il sindaco Paolo Brivio. “Come amministrazione comunale ci siamo impegnati molto per arginare e regolare questo fenomeno. Siamo stati uno dei primi Comuni nella provincia di Lecco ad adottare un regolamento che prevedesse una chiusura settimanale, strumento ideato per limitare la compulsività del gioco”. Una piccola strategia portata avanti pur nella consapevolezza, dettata dai numeri sul gioco, che il fenomeno non sembra arrestarsi neppure di fronte a questi argini. “Con questo regolamento abbiamo cercato di contenere i danni comprovati della ludopatia senza danneggiare gli interessi imprenditoriali dei privati”. Di una cosa Brivio è sicuro: “Questa sentenza conferma il fatto che i Comuni devono avere un po’ più di coraggio nel portare avanti le proprie battaglie”.

Un regolamento corretto

Nella sentenza, in cui tra l’altro il gestore viene anche condannato a pagare le spese della lite, i giudici hanno infatti sposato interamente la tesi portata avanti dal Comune nella stesura del regolamento. “La previsione di un giorno di chiusura settimanale, così come la limitazione degli orari di accesso alla sala giochi, costituiscono strumenti concretamente idonei a ridurne la possibilità di utilizzo – si legge nella sentenza – così da integrare una misura amministrativa funzionale a delimitare la diffusione del fenomeno del gioco patologico”. La finalità della chiusura settimanale, sottolinea il Tar, “non è quella di eliminare ogni forma di dipendenza patologica, che a ben vedere, può trovare origine in altri giochi leciti, come il lotto, il superenalotto, i giochi on line, ecc., ma solo quella di prevenire, contrastare e ridurre il rischio di dipendenza patologica derivante dalla frequentazione di sale da gioco o scommessa e dall’utilizzo di apparecchiature per il gioco”.

Contrasto alla ludopatia senza penalizzare l’imprenditorialità

Per i giudici inoltre “il contemperamento tra la libertà di impresa e la tutela della salute pubblica ha avuto luogo nel rispetto del principio di proporzionalità, consentendosi all’operatore economico la prosecuzione della sua attività, sebbene con il limite, del tutto ragionevole e proporzionato, dell’osservanza di un giorno di chiusura settimanale”. Un pronunciamento quindi, in linea con la ratio del regolamento osnaghese, redatto non con la finalità di penalizzare un’attività imprenditoriale lecita quanto per arginare le forme compulsive purtroppo legate al fenomeno del gioco.