Osnago, senza tetto tornati (e ripartiti), ma uno si è fatto aiutare

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Tre senza tetto sono tornati in stazione a Osnago dopo l’allontanamento effettuato dal Comune a ottobre

Il sindaco: “Abbiamo sempre cercato il dialogo e spiegato che nel sottopasso non potevano starci. Uno poi si è fatto aiutare”

OSNAGO – “Sì, come prevedibile, sono tornati alcuni giorni dopo l’allontanamento. E abbiamo scelto, come da luglio a questa parte, la strada del dialogo e del confronto spiegando che lì non potevano stare per questioni di salute, loro e della comunità. Uno ha capito e si è fatto aiutare, gli altri due sono spariti”. A parlare è il sindaco Paolo Brivio a quasi due mesi di distanza dal gesto, “sì brusco, ma ponderato e ragionato”, con cui il Comune aveva rimosso coperte e cartoni di alcuni senza tetto che da mesi avevano scelto di dormire nel sottopasso della stazione ferroviaria di Osnago.

A ottobre la rimozione di coperte e cartoni

Al centro di polemiche e critiche per quella decisione, il primo cittadino, con un’esperienza professionale ultraventennale nel mondo che gravita intorno alla Caritas, con un ruolo in passato anche nel direttivo della Fio.Psd, federazione italiana organismi persone senza dimora, aveva spiegato di essere giunto a un provvedimento perentorio proprio per dare un segnale e una scossa. “Andiamo incontro alla stagione invernale e siamo in emergenza sanitaria. Non possiamo rischiare di creare un potenziale focolaio Covid in stazione. Da parte nostra c’è la massima disponibilità all’aiuto e alla collaborazione” aveva ribadito in quell’occasione il sindaco, tornando di persona in stazione quando, alcune settimane fa, tre senza tetto erano tornati a posizionare le loro coperte e i loro cartoni nel sottopasso ferroviario.

Il sindaco Paolo Brivio

Il fenomeno dei senza tetto in stazione è iniziato in estate

Ed è iniziato, ancora una volta, il tentativo di aggancio per cercare di convincere queste persone a lasciarsi aiutare. “Abbiamo spiegato che non potevano stare nel sottopasso, molto stretto e frequentato dai pendolari. E per un po’ si sono spostati sotto il tendone del circolo Arci. Con il lockdown e la conseguente chiusura del circolo, il tendone è stato rimosso”. Senza più un tetto, per quanto provvisorio, sotto il quale trovare protezione due homeless hanno così deciso di lasciare Osnago e cercare rifugio in altre stazioni, probabilmente Sesto San Giovanni e Monza da cui sembra che provenissero.

Uno è entrato al dormitorio di Maggianico

Un terzo ha invece colto la mano tesa dal Comune e ha accettato di sostenere il colloquio per l’ingresso nel dormitorio Caritas di Maggianico. “Siamo contenti che uno abbia accettato il nostro aiuto trovando un posto dove poter essere seguito e curato”. Ai controlli sanitari, l’uomo è tra l’altro risultato positivo al Coronavirus ed è stato così preso in cura così come prevedono i protocolli sanitari dell’emergenza Covid. “Non avremmo potuto farlo se fosse rimasto in strada, mettendo a rischio la sua salute e quella degli altri”.