Ospedale di Merate, cala la pressione covid 19: riaperto il reparto di cardiologia

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Ospedale Mandic di Merate

Il reparto era stato convertito covid 19 per affrontare l’emergenza sanitaria

Una riapertura che lascia scettici i sindacalisti che avrebbero preferito maggior prudenza

 

MERATE – Il reparto di cardiologia dell’ospedale Mandic di Merate è tornato in funzione. Non è quindi più dedicato alla cura di pazienti affetti da covid 19, così come tutti gli altri reparti (ad eccezione di Ostetricia) convertiti per far fronte all’emergenza sanitaria. E’ un segno che conferma l’allentamento della morsa del coronavirus anche su nostri presidi ospedalieri quello che arriva dal nosocomio di via Cerri dove in questi giorni il reparto guidato dal dottor Stefano Maggiolini sta tornato alla normalità.

Dai vertici dell’Asst Lecco fanno sapere che si sta comunque lavorando per riorganizzare al meglio gli spazi al fine di avere una nuova mappatura che consenta di continuare ad affrontare l’emergenza covid 19 permettendo pian piano la graduale ripresa delle attività ospedaliera, con precedenza a quelle tempo dipendenti come infarti e ictus.

Complice l’emergenza covid 19, all’ospedale di Lecco è stato infatti registrato un calo di accessi di pazienti affetti da patologie cardiovascolari per paura proprio del contagio. Grazie alla riapertura del reparto sarà possibile trattare in loco i pazienti del bacino meratese ora dirottati su altri presidi. Una riorganizzazione degli spazi che lascia scettici però i sindacati. “Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per la scelta di riaprire proprio l’Uoc Cardiologia / Ucc del Presidio di Merate, posta al primo piano, confinante con reparti ancora covid positivi, quali la Neurologia e la Ortopedi; sullo stesso piano del Laboratorio analisi – fanno sapere i sindacalisti dell’Usb guidati da Francesco Scorzelli -. In sintesi il primo piano è punto di snodo strategico e di incontro di vari percorsi, purtroppo spesso covid positivi. In base a quanto previsto dall’Asst purtroppo i percorsi covid positivi si intersecheranno con quelli no covid ingenerando confusione igienico comportamentale. In qualità di rappresentanti dei lavoratori la nostra preoccupazione è relativa alla salute del  personale, che verrà ulteriormente esposto in modo maldestro al contagio”.