Paderno ricorda tre ragazzi del 1922 con la posa delle pietre d’inciampo

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La cerimonia si è tenuta ieri, domenica

Le tre pietre d’inciampo sono state posate in memoria di Pasquale Brivio, Guido Panzeri e Giuseppe Villa

PADERNO D’ADDA – Tre pietre d’inciampo posate per rendere omaggio alla memoria e al coraggio di Pasquale Brivio, Guido Panzeri e Giuseppe Villa, tre giovani padernesi, soldati della classe di leva 1922, che rifiutarono di combattere per la Repubblica Sociale Italiana e per questo furono arrestati, deportati e uccisi nei lager tedeschi.

E’ stata una cerimonia sentita e partecipata quella che si è tenuta ieri, domenica, in piazza della Vittoria e alla Corte Grande. L’iniziativa è stata promossa dal Comune in collaborazione con l’Anpi di Merate per ribadire il proprio impegno contro ogni forma di totalitarismo e indifferenza e aderire al progetto internazionale ideato dall’artista Gunter Demnig, che attraverso le “Stolpersteine”, ovvero le pietre d’inciampo, intende restituire un volto, un nome e una storia alle vittime del nazifascismo, posizionandone la memoria nei luoghi stessi in cui vissero.

Da domenica anche Paderno d’Adda ha deciso di ricordare chi decise di non arruolarsi con la repubblica sociale Italiana.
A Paderno nessuno dei giovani convocati, ragazzi nati tra il 1922 e il 1926, con il primo bando di leva si presentò. Tra chi si arruolò nei successivi bandi, molti disertarono. Tra questi anche i tre ragazzi di Paderno d’Adda che rientrarono in paese e si nascosero nelle sue campagne.

Il 9 maggio 1944, i tre ragazzi furono catturati da una squadra della Guardia Nazionale Repubblicana, dopo intimidazioni e minacce rivolte ai loro familiari. Deportati in Germania, subirono la tragica sorte comune a migliaia di altri giovani italiani: il lavoro forzato, la fame, la malattia e infine la morte.

Guido Panzeri, nato il 5 settembre 1922 a Paderno d’Adda in via Manzoni, fu condannato a un anno di reclusione e inviato prima a Innsbruck, poi a Zöschen, dove morì per deperimento il 26 marzo 1945. Giuseppe Villa, nato il 1° gennaio 1922, sempre in via Manzoni, fu condannato a un anno di carcere, morì il 5 aprile 1945 a Zöschen. Sempre in via Manzoni, e precisamente nella Corte Grande, viveva Pasquale Brivio, (16 aprile 1922): venne condannato a 9 mesi di prigione, seguì i compagni fino a Zöschen, ma il 27 febbraio 1945 venne trasferito nel lager di Buchenwald, dove morì alla fine di marzo del 1945.