Paderno, tappa al Santuario della Rocchetta per gli scout Milano Uno

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Il clan organizza questa escursione da ben 72 anni

Il custode del Santuario, Fiorenzo Mandelli, ha ricevuto una lettera di ringraziamenti

PADERNO – Si è tenuto lo scorso weekend, come ogni anno da ormai 72 anni, la serata sul fiume Adda promossa dal gruppo Scout Milano 1. Il clan ha fatto tappa per due giorni alla Rocchetta, accogliendo i nuovi membri e il noviziato che si è aperto agli arrivi dei giovani “repartari”. Ad aspettare il numeroso gruppo, come sempre, Fiorenzo Mandelli che ha ricevuto poi una lettera di ringraziamenti e complimenti che proponiamo qui in seguito.

Pietro Faes Belgrado, Don Claudio Nora e Fiorenzo Mandelli

È sempre un’emozione rivedere tanti di coloro che un tempo facevano parte di questo clan e che ancora hanno a cuore questo posto e lo dimostrano trascorrendo questa serata di cerimonie e di condivisione insieme a noi.
Arrivati nel luogo sabato mattina, per allestire in vista dell’evento serale, noi del Clan siamo stati accolti da una sorpresa: una statua di Leonardo ora si affaccia maestosa sul dirupo, indicando verso il basso, come se avesse visto qualcosa e volesse farlo vedere anche a noi. Ci ricorda l’importanza di questo personaggio che 500 anni fa passò in questi luoghi e, perché no, magari sostò anche sulla nostra rocca per ammirare le bellezze del paesaggio.
Ma questa non è l’unica sorpresa: ad accoglierci infatti quest’anno è un Cavaliere, il benefattore di questo posto di pace, colui che tiene vivo il santuario e lo arricchisce di novità con passione e gratuità: Fiorenzo Mandelli. Già lo conoscevamo, ma non come Cavaliere al Merito della Repubblica, titolo che si è degnamente meritato per il lavoro che da più di dieci anni porta avanti nel santuario della Rocchetta.

Finiti i preparativi è tempo di iniziare le cerimonie. Un momento emozionante di saluto di un compagno del Clan ci aspetta. Il “saluto” è la fine di un percorso di formazione e l’inizio del tempo in cui si educa e si decide di vivere una vita basata sugli insegnamenti scout, essendo testimoni dei valori che ci contraddistinguono e portando con sè gli strumenti per affrontare le scelte della vita con grande determinazione.
Alla conclusione di questo momento di grande emozione in cui abbiamo salutato il nostro amico Pietro detto Fazz, accogliamo in nostri ospiti nel santuario e continuiamo con le cerimonie. La commozione non cessa poiché a salutarci ora è il capo Clan, anche lui Pietro, che dopo anni di servizio a bambini e ragazzi e soprattutto dopo tre anni come capo clan, ci saluta perché chiamato a svolgere un altro servizio, questa volta come Capo Gruppo.

Siamo tutti raccolti intorno all’altare, quando Pietro prende la parola e ci dà la notizia. Certo siamo tristi, ma allo stesso tempo, memori del tempo trascorso insieme, siamo travolti da un sentimento di felicità, ci pervade un sentimento di positività nel sentirlo parlare commosso. “Lascio a ognuno di voi una piantina, perché impariate a scoprire la gioia di prendervi cura, di donare del tempo, di far crescere in bellezza, Non è mai troppo tardi e non si è mai troppo vecchi per donare il proprio amore per rendere felici altri, io l’ho sperimentato con voi: donandovi il mio tempo, mi sono sentito amato.”

E’ giunto il momento di accogliere i ragazzi del Noviziato e di ascoltare le loro scelte, se firmare o meno la carta di clan, quel documento che contiene i nostri punti cardine in merito al nostro essere scout. Seguendo la Carta di Clan, ci impegniamo infatti a essere testimoni della nostra fede in continua maturazione, vocati al servizio nel rispetto del nostro stile e dei nostri valori. Tutti e quattro i ragazzi decidono di firmarla, ponendosi come obiettivo di spendersi nel crescere secondo i valori scout.
Ora accogliamo i nuovi membri del Noviziato e doniamo loro il canzoniere e un quaderno con la nostra Preghiera, la nostra Legge e la nostra Promessa.

Fiorenzo Mandelli con don Alberto Mandelli

Finite le cerimonie segue la Messa, con canti di gioia. Don Claudio e don Alberto celebrano ricordando nella predica l’importanza della condivisione, dell’amicizia, della stima reciproca e dell’accoglienza del più piccolo, valori fondanti la nostra comunità.
Alla conclusione di questi momenti, condividiamo la cena e innalziamo canti e balli di gioia intorno al fuoco nel pieno spirito di allegria che ci contraddistingue!
Se abbiamo vissuto questa giornata con così tanta gioia è merito di tutti noi, impegnati a rendere possibile anche quest’anno questa importante festa; ma è soprattutto merito del nostro Cavaliere, Fiorenzo, che ci fa trovare ogni anno il posto così bello e accogliente, e noi ci ricordiamo ogni volta il motto del fondatore dello scoutismo Baden Powell: “Lasciate il mondo un po’ migliore di come lo avete trovato”. E così cerchiamo di fare anche qui al Santuario della Madonna della Rocchetta, perchè chi viene a visitare questo posto di pace, possa sentirsi accolto nel modo migliore possibile! 
Margherita Scalfi