Parco del Curone: presentato il calendario 2022 dedicato ai terrazzamenti

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Il calendario del Parco del Curone è diventato ormai una tradizione

L’edizione 2022, realizzata con le fotografie di Sandro Maggioni, è dedicata ai terrazzamenti

MONTEVECCHIA – Sono uno degli aspetti più caratteristici di un Parco che è sempre stato abitato e vissuto dall’uomo. Non è quindi un caso che siano i terrazzamenti i protagonisti dell’edizione 2022 del calendario del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, pubblicazione attesa e diventata, anno dopo anno, una vera tradizione.

Anche quest’anno, i promotori del calendario hanno deciso di avvalersi della formidabile “macchina del tempo” costituita dall’archivio fotografico di Sandro Massimo Maggioni, fotografo appassionato della natura e innamorato della Valle del Curone, scomparso improvvisamente nell’aprile 2019. Oltre 15mila le diapositive conservate nell’archivio, custodito con cura dalla compagnia Rina Ghezzi, da cui quest’anno si è deciso di estrarre, dopo aver dedicato l’annuario 2020 alle cascine degli anni Ottanta, le fotografie dei terrazzamenti più belli e incantevoli della zona compresa tra Montevecchia, La Valletta e Sirtori. Un viaggio nella geografia del Parco, tra la Valfredda, le Galbusere e il Lissolo, e anche nella memoria recuperando le tracce contadine della zona e raccogliendo gli albori di quelle che, di lì a qualche anno, sarebbero diventate delle aziende agricole e vinicole importanti.

“Da grande fotografo qual era Sandro era capace di cogliere gli scorci più suggestivi e rapire l’anima dei posti – ha spiegato il presidente Marco Molgora, ricordando innanzitutto un amico – . Curioso, andava sempre in circa di luoghi nuovi. Grazie a lui abbiamo una preziosissima documentazione di com’era alcuni decenni fa un territorio da sempre caratterizzato per la sua antropizzazione”. Una presenza, quella dell’uomo, evidenziata anche e soprattutto dai terrazzamenti che raccontano le modifiche al territorio apportate per renderlo più agevole alla propria presenza e alle propria attività. Interventi presi in carico ora proprio dall’ente con sede a Cascina Butto impegnato a colmare il vuoto lasciato nei terreni una volta coltivati dall’abbandono progressivo della terra da parte dei contadini.

Lo ha ricordato anche il direttore Michele Cereda nella prefazione al calendario sottolineando l’impegno preso con il progetto Interraced – Ne, strategie integrate e reti per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio terrazzato transfontaliero nell’ambito del programma di cooperazione Interreg Italia Svizzera, insieme ad altri sette partner.

“E’ importante saper costruire un’economia legata al Parco” ha aggiunto Molgora ricordando come, oltre al recupero dei terrazzamenti, l’attività si sia focalizzata anche sul recupero delle viti, sulla selezione dell’uva e sullo sviluppo della modalità di vinificazione. Processi che, dando impulso alla nascita di attività sul territorio del parco, hanno portato anche al recupero degli edifici dismessi, valorizzando ulteriormente l’oasi verde brianzola.

Mese dopo mese, grazie al lavoro certosino di selezione della diapositiva più appropriata effettuato da Rina Ghezzi, Giuseppe Sardi e Sandro Borsa, si è riusciti così a confezionare un calendario che racconta non solo lo scorrere delle stagioni, ma anche, tramite appunto i terrazzamenti fotografati negli anni Ottanta (alcuni già abbandonati, altri ancora curati) la storia di un parco, sempre più attrattivo e ricercato dai visitatori della domenica. “Sarebbe bello riuscire a organizzare, sempre grazie all’archivio di Sandro, una mostra sui lavori legati al Parco. Nelle sue fotografie erano spesso e volentieri ritratte anche persone, a testimonianza di un luogo vivo e vissuto”. “Aprire i faldoni con le sue diapositive è sempre emozionante” ha aggiunto Sardi, consigliere del Parco, che ogni anno si occupa della realizzazione del calendario, impreziosito dalla didascalie curate delle Gev Giovanni Zardoni (coordinatore), Giovanna Dossi e Michele Villa per spiegare brevemente le fotografie pubblicate.

Il calendario riporta, ogni mese, i contatti del Parco mentre nella seconda di copertina sono spiegate le modalità per diventare Gev e la composizione del consiglio di gestione. “Purtroppo anche quest’anno non abbiamo potuto riportare le uscite con le Gev perché sono ancora sospese causa Covid. Le riproporremo non appena possibile perché rappresentano un bel modo di far scoprire l’intero territorio del parco, in un momento in cui alcune zone sono più prese di mira di altre”.

Il calendario sarà in distribuzione a partire da dicembre versando un contributo di 5 euro nelle sedi di Cascina Butto e Ca’ Soldato. Verrà distribuito anche in alcune edicole del territorio e anche durante alcune iniziative a cui il Parco parteciperà con un proprio banchetto, come ad Airuno in occasione del mercatino di Natale.