Punto Rosso pungola i Comuni sulla campagna “8 marzo, 3 donne 3 strade”

Tempo di lettura: 3 minuti
Largo Gaetana Agnesi a Montevecchia

L’appello era già stato lanciato lo scorso 8 marzo: solo Brivio ha deliberato l’intitolazione di 6 vie a delle donne

La toponomastica rivela come la parità di genere sia un obiettivo ancora lontano da raggiungere, a Lecco come a Merate

CERNUSCO – L’appello, lanciato lo scorso anno in occasione dell’8 ma rzo, è rimasto, fatta salva l’eccezione di Brivio, solo sulla carta. Ed è per questo che l’associazione Punto Rosso – Rete delle alternative ha deciso di rinnovare l’invito ai sindaci dei Comuni di Airuno, Brivio, Calco, Cernusco, Imbersago, La Valletta Brianza, Lomagna, Merate, Montevecchia, Olgiate, Osnago, Paderno d’Adda. Robbiate, Santa Maria Hoè e Verderio per aderire alla campagna 8 marzo – 3 donne 3 strade chiedendo alle amministrazioni comunali di dare il buon esempio cominciando a intitolare in ogni paese 3 vie o piazze a donne che hanno contribuito, in tutti i campi, a migliorare la società.

Una parità di genere di cui non c’è traccia nella toponomastica

Chiaro il messaggio lanciato dal sodalizio con sede a Cernusco: “Nella nostra società le donne hanno, in questo ultimo secolo, consolidato la loro presenza e sempre più donne hanno occupato ed occupano posti importanti in ogni ambito: in politica, nelle professioni, alla guida di aziende, nella ricerca, nelle arti ecc. ecc. Ma siamo così sicuri che questo sia vero? Gratta gratta sotto la crosta della parità di genere c’è ancora tanto da sistemare per “pareggiare” i conti. Una spia di questa disuguaglianza di considerazione la troviamo, se ci guardiamo attorno, nei luoghi dove viviamo e lavoriamo: le nostre città, i nostri paesi, dai più grandi ai più piccoli. Le vie, le piazze, gli edifici pubblici dedicati a donne sono una ridottissima minoranza. Dal censimento nazionale condotto dal Gruppo di Toponomastica Femminile (vedi www.toponomasticafemminile.com) risulta che la media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5% (in prevalenza madonne e sante) mentre quella delle strade dedicate agli uomini si aggira sul 40%”.

La fotografia “lecchese”

Un dato nazionale che ricalca quello locale. “A Lecco ci sono 482 tra strade e piazze, 240 intitolate a uomini e 11 a donne: 1 Madonna, 2 Sante, 1 letterata ed 1 pedagogista, 1 scienziata (Gaetana Agnesi), 4 personaggi manzoniani e 1 non identificata. A Merate ci sono 260 tra strade e piazze, 120 sono intitolate a uomini e 12 a donne: 4 Madonne, 3 Sante, 1 scienziata (sempre la nostra Gaetana Agnesi di Montevecchia), 4 nomi femminili non identificati. A Cernusco Lombardone le vie/piazze sono 72, 37 intitolate a uomini e solo 4 a donne: 3 sante ed 1 nobildonna. A Montevecchia le vie e piazze sono 55, 5 intitolate a uomini e 1 sola ad una donna: la scienziata Gaetana Agnesi mentre a Osnago le vie e piazze sono 86, di cui 63 intitolate a uomini e 3 a donne: 1 madonna, 1 Santa ed 1 alla giornalista Ilaria Alpi”.

L’esempio di Brivio

Da qui l’appello ripetuto dopo che quello dello scorso anno è rimasto, di fatto, inascoltato. Solo l’amministrazione comunale di Brivio ha deciso nella riunione di Giunta del 25 febbraio, l’intitolazione di 7 nuove vie e spiazzi. Di queste, a parte quello dedicato al dottor Ivan Mauri, stimato medico di famiglia vittima del Covid, le altre sono dedicate a 6 donne, ovvero Rita Levi Montalcini, Grazia Deledda, Maria Montessori , Artemisia Gentileschi, Margherita Hack e Alda Merini.