Revocata la liquidazione, Retesalute torna “in vita”. Nominato il nuovo CdA

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L’assemblea dei soci si è tenuta ieri sera, mercoledì, in Auditorium a Merate

Nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Retesalute

 

MERATE – Revocata all’unanimità la liquidazione di Retesalute, l’azienda speciale dei servizi alla persona che, lasciate alle spalle le tribolate vicende finanziarie, si appresta ora a ripartire guidata da un nuovo consiglio di amministrazione. Ieri sera, mercoledì, l’assemblea dei soci si è riunita in Auditorium a Merate alla presenza del notaio Francesco Brini per deliberare l’importante passaggio che ha sancito il ritorno in bonis di Retesalute dopo il ripianamento delle perdite da parte dei Comuni soci.

Contestualmente è avvenuta anche l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione dell’azienda speciale, guidato da Antonio Colombo, sindaco dal 2004 al 2014 di Casatenovo. Al suo fianco Colombo avrà come vice Chiara Cogliati: completano la rosa Alessandro Feole, Renato Corbetta e Maddalena Reitano.

Confermata la figura di Massimo Panzeri come presidente dell’assemblea dei soci (dopo la richiesta, in apertura di assemblea, quasi sotto voce del notaio Brini, probabilmente desideroso di conferme dopo le critiche rivolte al sindaco di Merate nell’ultima assemblea dei soci convocata poco prima di Natale), l’incontro si è aperto con l’intervento del direttore Enrico Bianchini, pronto a sottolineare le difficoltà incontrate in questi mesi dall’azienda speciale alle prese con tante, troppe, dimissioni di personale, soprattutto nell’ambito degli assistenti sociali.

Enrico Bianchini

Bianchini: “Retesalute, un’azienda resiliente”

“Abbiamo mostrato di essere un’organizzazione resiliente e capace di adeguarsi all’esistente” ha ribadito con orgoglio, ringraziando poi il collegio dei liquidatori e in particolar modo i Comuni di Merate e Airuno per la fiducia accordatagli e sottolineando come ora Retesalute dovrà essere capace di proporre un welfare innovativo e generativo andando a incidere sulle fragilità. “Qualche socio vorrebbe ora altre figure al mio posto. Beh, questo mi conferma che sto operando sulla buona strada”.

Paolo Emanuele Grimoldi, a nome del collegio dei liquidatori, ha invece aggiornato sul ripianamento dei debiti, sottolineando come Merate e Olgiate abbiano compensato la cifra non versata: “Entro la fine del mese di febbraio avremo il 67% dei debiti saldati permettendoci così di revocare da oggi la liquidazione”.

I procedimenti legali in corso

Sempre a nome del collegio dei liquidatori è intervenuta Alessandra Colombo, alla guida del Cda di Retesalute quando venne scoperto il buco di quasi 4 milioni di euro. Di professione avvocato, Colombo ha aggiornato sui procedimenti legali in corso, scaturiti a seguito dai diversi esposti presentati da più soggetti alla Procura e alla Corte dei Conti per chiedere che venga fatta luce sul dissesto finanziario dell’azienda speciale. “Il 21 febbraio si terrà l’udienza di merito per accertare eventuali responsabilità dell’ex direttore Simona Milani e della responsabile amministrativa Anna Ronchi” ha affermato, sottolineando come per Ronchi sia stata chiesto il rinvio a giudizio (con udienza il 9 marzo).

Uscendo dal discorso legale, Colombo ha aggiunto, con il cuore in mano: “Vi riconsegniamo un’azienda che resta in una situazione delicata e che per questo motivo non ha bisogno di altri scossoni. Vi pongo infine tre domande: perché Retesalute aveva debiti risalenti al 2016 con gli ambiti di Lecco e Bellano? E perché questi ultimi non hanno mai reclamato i pagamenti? Infine, perché non produciamo lo stesso volume di servizi degli altri ambiti? Così restando, Retesalute verrà sempre considerata la Cenerentola, perdendo per strada tanti fondi e occasioni per il territorio. Voi soci dovreste investire di più nei servizi sociali”.

Il j’accuse di Panzeri

Domande rimaste sospese in sala senza che nessuno sia intervenuto per rispondere. Dopo infatti la chiusura del giro di interventi del collegio dei liquidatori con le parole del presidente Ciro D’Aries (“Auguro una piena ripresa a Retesalute, azienda che oggi non ha gli squilibri gestionali di alcuni mesi fa”), solo il sindaco Panzeri ha voluto intervenire per delle conclusioni, anche politiche, alla vicenda che ha tenuto banco per due anni.

“Va bene ripristinare l’organico, ma sarebbe meglio concentrarsi sulle figure che servono veramente” le sue parole prima di riaprire l’eterna contesa sui motivi (veri) del dissesto economico dell’azienda speciale. “Le tariffe sottostimate hanno costituito solo una piccola parte del problema. Non è vero che oggi, con il ripiano, abbiamo pagato servizi non pagati a suo tempo: la storia delle tariffe è stata molto mistificata”. Per Panzeri è stata l’intera macchina a incepparsi tra confusione dei conti (con l’unico conto corrente per l’ambito e l’azienda speciale) e senza, soprattutto, un adeguato controllo sulla puntualità dei pagamenti e sugli affidamenti degli appalti, avvenuti troppo spesso in maniera diretta e senza un “sondaggio” sul mercato: “Anche adesso, alcuni dei Comuni soci che hanno puntato il dito contro Olgiate e Merate per il pagamento della quota di ripianamento, sono quelli che non hanno pagato la quota di ricapitalizzazione. In questo percorso servono onestà e correttezza” ha concluso, ribadendo la ferma volontà che l’azienda si costituisca parte civile nei procedimenti giudiziari in corso.

Al termine della votazione, unanime, sulla revoca della messa in liquidazione, il sindaco di Calco Stefano Motta ha voluto esprimere un ringraziamento al collegio di liquidatori per avere perseguito brillantemente l’obiettivo del ritorno in bonis. “Ora dobbiamo avere il coraggio di guardare avanti e assumerci delle responsabilità sia come soci che come struttura”.

Il nuovo Consiglio di amministrazione

L’assemblea ha poi proceduto alla nomina del nuovo Consiglio d’amministrazione. Nove i professionisti che hanno risposto alla manifestazione di interessi bandita dal quartier generale di Novate con la formazione di una lista unica, sottoscritta da 14 Comuni (tra cui Merate e Casatenovo), con 5 professionisti proposti. Non trovando l’accordo all’unanimità sulle cariche di presidente e vice (anche se la loro presenza in sala lascia presupporre che già vi fosse un’intesa sui loro nomi), i soci hanno votato a uno a uno scegliendo nella rosa dei 5 candidati: Antonio Colombo (64 voti) ha collezionato più preferenze ed è stato nominato presidente mentre Chiara Cogliati, con 53voti, sarà la vice presidente.

La definitiva uscita di Oggiono

Il lungo incontro di ieri ha anche sancito la definitiva uscita di Oggiono dall’azienda speciale: con una deroga a quanto previsto dallo Statuto, è stata infatti accettata la richiesta di uscita da Retesalute avanzata dall’amministrazione comunale guidata da Chiaro Narciso a fine giugno, con qualche mese di ritardo rispetto al termine di aprile previsto dal “codice” dell’azienda speciale.

La costituzione del gruppo di lavoro

L’assemblea si è poi chiusa con la costituzione del gruppo di studio, proposta dal sindaco di Calco Motta, per modificare lo statuto e adottare nuovi indirizzi di welfare territoriale. Una richiesta che ha visto concorde il collega di Osnago Paolo Brivio, da sempre convinto dalle necessità di innestare nell’azienda speciale del Meratese e Casatese nuove forme di collaborazione con il terzo settore. Allo stato attuale, il gruppo di approfondimento risulta composto da Motta, Brivio, dalla sindaca di Cremella Ave Pirovano e dall’assessore ai Servizi sociali di Cernusco Renata Valagussa. L’idea è quello di aprirlo a esperti del settore, al responsabile dell’ufficio di piano, al presidente del Cda e al direttore di Retesalute.