Santa Maria Hoè, attivato il centro operativo comunale: l’invito del sindaco a esporre gli striscioni

Tempo di lettura: 3 minuti

Efrem Brambilla: “Il coronavirus è una grande piaga. Non possiamo sottovalutarla”

In questi giorni difficili, l’invito è quello a lasciare spazio alla speranza colorando Santa Maria Hoè di arcobaleni colorati

SANTA MARIA HOE’ – Attivo da ieri, mercoledì, il centro operativo comunale (Coc) per programmare le misure organizzative e preventive da adottare per la gestione dell’epidemia Coronavirus. Il sindaco Efrem Brambilla ha costituito l’unità di crisi locale di cui fanno parte, oltre al primo cittadino, Placido Ghezzi responsabile della Polizia locale, l’architetto Mario Cogliati, responsabile del servizio territorio, Moneka Fumagalli, responsabile del servizio affari generali e istituzionali del Comune e Manuel Biffi, referente del gruppo intercomunale dei volontari della Protezione civile della Valletta. L’obiettivo è quello di programmare tutte le misure organizzative e preventive da adottare per la gestione sanitaria dovuta al diffondersi del coronavirus.

Il messaggio ai cittadini

L’unità di crisi locale ha sede presso la sala civica situata a Villa Sacro Cuore. Il sindaco Efrem Brambilla ha voluto lanciare un messaggio ai suoi cittadini, ricordando come in diversi comuni confinanti o vicini ci sono casi accertati di Coronavirus. “So che siete responsabili, so che siete attenti, me lo avete dimostrato sempre in questi anni. Ora dobbiamo essere forti. Non dobbiamo avere paura. Ci conosciamo, di coraggio ne abbiamo.
Il coronavirus è una grande piaga. Non possiamo valutarla al pari delle forme influenzali che già conosciamo od altre malattie. Si conosce poco, non esiste un vaccino, le sale di rianimazione sono sature e non possono più ospitare nessuno per il momento. Ora c’è bisogno di voi, del vostro sforzo, delle vostre energie. Sta ad ognuno di voi, ai vostri piccoli gesti, alla vostra cura del rispetto delle regole, che hanno sempre fatto la differenza. Siete voi la speranza che è rimasta accesa. Dobbiamo reggere. Stringere i denti”.

La necessità di rispettare le regole

Brambilla continua: “Vi chiedo di rispettare le regole del governo, della regione Lombardia, della Prefettura e del vostro Comune. Non è facile. Da oggi anche i nostri parchi saranno chiusi, la mobilità dovrà essere motivata e limitata alle necessità più impellenti, i matrimoni sospesi, i funerali senza funzioni. Sta a tutti noi dimostrare quanto siamo stati in gamba in questo tempo. Non sappiamo ancora come andrà a finire tutta questa storia, forse passerà come il vento, forse no. Ma comunque vada ora dobbiamo affrontare questa sfida. Forza, cittadini di Santa Maria Hoè! Vi voglio bene. Restiamo fermi, restiamo responsabili, restiamo a casa!”.

Gli striscioni: un messaggio di speranza

Brambilla ha voluto ricordare come agli inizi di febbraio questo virus fosse stato sottovalutato da molti: “Mi davano dell’allarmista! Mi dicevano che facevo preoccupare le persone. Oggi invece gli ospedali di Merate e di Lecco sono saturi, ieri sono morte più di 150 persone solo in Lombardia, il coronavirus ha bloccato qualsiasi cosa. E non è allarmismo, è la verità.  E per questo vi consiglio di utilizzare la massima prudenza. Utilizzate tutto quello che avete a disposizione per proteggervi (chi ha la mascherina e vuole mettersela se la metta! Idem per i guanti). E’ venuto il momento di chiudere anche le fabbriche e tutelare la salute degli operai”. Un messaggio accorato che vuole lasciare spazio anche alla speranza. “Invito i miei concittadini ad esporre gli striscioni. Fateli preparare ai vostri ragazzi a casa in questi giorni. Non perdiamo la speranza e vedrete che andrà tutto bene! In questi giorni grigi coloriamo Santa Maria Hoè!”