Tariffa integrata, pendolari: “Molte nostre richieste ancora senza risposta”

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MERATE – “Purtroppo diverse nostre domande sono rimaste senza risposta. Mi riferisco in principal modo alle richieste di mantenere in vita, almeno per un periodo transitorio,  il biglietto monomodale e a quella di prevedere delle regole certe per l’applicazione del bonus. Continueremo a chiedere risposte certe, ricordando alla Regione il suo ruolo di Autority sul sistema trasporti ferroviario”. Francesco Ninno, portavoce del comitato dei pendolari del Meratese, ha preso parte giovedì al confronto in Regione tra l’assessore Claudia Terzi, l’Ad di Trenord Marco Piuri e i rappresentanti dei viaggiatori alla Conferenza Regionale del TPL e dei Consumatori. Un faccia  a faccia che l’assessore regionale ha ritenuto proficuo, anche se per i pendolari permangono ancora molte criticità. 

Biglietti monomodali

Oggetto dell’incontro l’abolizione dei titoli monomodali, avvenuta a seguito dell’introduzione dei titoli integrati nell’area milanese ricompresa nello Stibm. Una rivoluzione che per ora non ha toccato anche l’area Meratese (inizialmente inserita ma poi estromessa nello Stibm a seguito di un errore di perimetrazione). La richiesta dei pendolari di prorogare la vita dei titoli monomodali è stata respinta dall’assessore, sostengono i pendolari con un comunicato diffuso dopo l’incontro, “appellandosi dietro al Regolamento tariffario e ribadendo la responsabilità del Comune di Milano nella fuga in avanti con l’avvio anticipato dell’integrazione tariffaria, alla quale non siamo certo contrari ma che ha avuto modalità applicative discutibili”.

Rincari per chi usa solo il treno nell’area dello Stibm

Il che vuol dire, ad esempio, che un viaggiatore che sale a Carnate, ultimo Comune ricompreso nello Stibm lungo la linea S8 Milano Lecco e che non utilizza altri mezzi di trasporto, si trova oggi a pagare un abbonamento integrato di 77 euro contro i 53 euro dell’abbonamento solo treno pagati fino a settembre. Un aumento vertigionoso di cui i pendolari hanno provato a chiedere conto all’assessore Terzi. “Rispetto all’incremento delle tariffe di Milano, che risulta di soli 4 euro per gli abbonamenti mensili, l’assessore, pur avendo facoltà di intervenire, ha quindi preferito abbandonare al loro destino 25.000 pendolari che hanno subito un aumento sino a 29 euro, con possibilità di rimborso per i soli pendolari “storici”. Eppure l’Assessore aveva pubblicamente dichiarato che era necessario “tutelare tutti” in quanto il “servizio che offriamo non è un servizio degno della Regione Lombardia”. A noi sembra che, di fronte al grave problema posto da Milano, per tutelare veramente tutti si sarebbe dovuto convocare la Conferenza del TPL proprio su tale argomento, come da noi richiesto da tempi non sospetti. La Conferenza verrà invece convocata nel prossimo novembre, purtroppo a giochi ormai fatti”.

La procedura dei rimborsi

Durante l’incontro i pendolari hanno chiesto lumi relativamente ai rimborsi, chiedendo di prevedere un meccanismo meno farraginoso di quanto originariamente previsto: “Purtroppo questi sono illogicamente dedicati ai soli pendolari in grado di dimostrare di aver acquistato almeno tre mensili nei mesi scorsi. I rimborsi saranno in ogni caso possibili solo sino a settembre 2020, dopodiché non ci sarà più alcun paracadute, nonostante Regione avrebbe avuto la possibilità di estendere la durata della transizione. A fronte di una qualche semplificazione della procedura burocratica, divenuta una sorta di autocertificazione ed autodichiarazione per la documentazione richiesta, rimane in vita il sistema, incomprensibile, della “continuità” degli abbonamenti che, tra l’altro, impedisce il passaggio all’annuale”. Da qui l’accusa: “Non si può quindi non osservare che, relativamente ai rimborsi, Regione e Trenord stiano viaggiando “a vista”, tanto che su alcuni punti la risposta sconcertante è stata “ci pensiamo”, come sui bonus per i pendolari ferroviari e i periodi di ferie. Eppure la possibilità di richiedere il rimborso scadrà tra pochi giorni, il 20 ottobre”.

Un servizio ancora da migliorare

Un particolare di non poco conto visto che l’incremento tariffario dovrebbe essere legato anche alla qualità del servizio. “E su questo non ci siamo ancora perché se è vero che le soppressioni sono diminuiti, l’indice di affidabilità è ancora negativo. La puntualità, seppur risalita all’ 81,8%, è ancora ben lontana dall’obiettivo stabilito dalla Regione stessa, pari al 90%. E lo vediamo tutti i giorni sulla nostra linea, la S 8”. A preoccupare è anche il futuro, con la possibile estensione della soppressione dei titoli monomodali oltre i confini delle province di Milano e MonzaBrianza. Oltre all’avvio degli STIBM delle altre Agenzie, infatti, il Regolamento prevede che, in presenza di accordi tra le medesime, venga abolita la tariffa “lineare”, e si può stare più che sicuri che, in nome di una concezione komeinista dell’integrazione tariffaria e dell’assoluta mancanza di volontà politica nel correggere queste illogicità normative, ciò accadrà tanto prima.