Trasporto pubblico: “Situazione disastrosa”. E i pendolari chiedono le dimissioni dell’assessore Terzi

Tempo di lettura: 4 minuti

I comitati pendolari della Lombardia hanno chiesto al presidente Fontana le dimissioni dell’assessore Terzi

“Un progressivo peggioramento della situazione, principalmente del trasporto su ferro, ma anche su gomma, che non può essere imputato solo al Covid”

LECCO – Una lettera al presidente della Regione Attilio Fontana per denunciare, senza troppi giri di parole, il decadimento del servizio ferroviario regionale. E’ quanto hanno sottoscritto i rappresentanti dei comitati dei pendolari e dei viaggiatori della Lombardia parlando di uno dei periodi più cupi del trasporto pubblico lombardo ed in particolare quello su ferro, “il cui degrado continuo non è più sostenibile”.

Sottolineando che la programmazione e funzionamento ricadono nella piena competenza e responsabilità dell’esecutivo regionale, i comitati pendolari lombardi rimarcano che la situazione sanitaria in atto non possa costituire un alibi. “La pandemia costituisce un ulteriore motivo di peggioramento, non ne costituisce affatto la causa esclusiva e nemmeno la principale. Il Covid c’è per tutti ma nessuna altra azienda, ferro o gomma che sia, è nelle stesse disastrate condizioni di Trenord, ed ovunque (anche per la “vicina” Trenitalia) le cancellazioni dei treni rimangono ad un livello molto più basso. In particolare, il peggioramento della qualità e della quantità del servizio è in atto da anni e la pandemia costituisce quindi solo una causa di accelerazione e giustificazione del degrado”.

Dal 2018 una riduzione di più di 500 corse

Numeri alla mano, i rappresentanti dei viaggiatori parlano di corse ridotte, passate dalle 2347 corse giornaliere del 2018, alle attuali (orario in vigore dal 10 gennaio 2022) meno di 1800 corse, senza contare la riduzione della lunghezza del percorso di molte altre. “A tale riduzione, vanno sommate le cancellazioni delle corse che, nei giorni scorsi, è arrivata a punte del 25%”.
I motivi di questa criticità hanno, per i comitati pendolari, un nome, ovvero “dipendono dal fallimento del programma di assunzioni di personale, nonché dallo smantellamento dell’Unità Operativa dell’Assessorato Trasporti appositamente dedicata al servizio ferroviario regionale”.

Da qui la considerazione, rivolta direttamente a Fontana: “Converrà con noi che, in queste condizioni, è impossibile usare il treno, infondendo nella cittadinanza la convinzione dell’esistenza di un consapevole processo di progressivo smantellamento del Servizio Ferroviario Regionale. Il degrado della situazione ai danni dei cittadini lombardi è ormai tale da rendere necessaria una decisa correzione alla rotta che ha portato a tale disastro e a tale punizione del popolo lombardo, che non merita”.

Chiese le dimissioni dell’assessore Terzi

Claudia Terzi
L’assessore regionale Claudia Maria Terzi

Un ragionamento legato a stretto giro a un cambio di passo nell’assessorato competente: “Poiché una tale correzione, per essere credibile, non può prescindere da un cambio della guardia nella gestione del Sistema Ferroviario Regionale, chiediamo esplicitamente le dimissioni dell’assessore Terzi, che riteniamo largamente responsabile del disastro, attuando scelte politiche e gestionali inadeguate e sottraendosi sistematicamente al confronto con i rappresentanti degli utenti”.

I problemi del trasporto pubblico non si limitano alla parte ferroviaria. “Anche nel trasporto su gomma, ugualmente di competenza regionale ma demandata alle province e comuni capoluogo tramite le Agenzie del TPL, c’è una situazione diffusa di difficoltà che richiede un impegno specifico sul quale l’Assessorato è stato assente. Ci limitiamo a segnalare la carenza di risorse soprattutto nell’area urbana del capoluogo regionale, aggravate da uno storico squilibrio a svantaggio delle aree confinanti con l’area metropolitana milanese. Siamo certi di poter confidare nella sua autorità di presidente della Giunta perché affidi la delega ai Trasporti a persona più motivata e competente perché la Lombardia abbia i servizi ferroviari che merita”.

Un appello accorato firmato dai rappresentanti dei viaggiatori e dei comitati dei pendolari lombardi, ovvero associazione MI.MO.AL, associazione Pendolari Novesi (APN), Comitato Pendolari Bergamaschi, Comitato Pendolari Como – Lecco, Comitato Pendolari Cremaschi, Comitato Pendolari della Bassa Bergamasca, Comitato Pendolari del Meratese, Comitato Pendolari di San Zenone al Lambro e comuni limitrofi, Comitato Pendolari Gallarate – Milano, Comitato Pendolari Lecco-Milano, Comitato Pendolari linea S6 Milano – Novara, Comitato Pendolari Romano, Comitato Pendolari Busto Nord, Comitato Trasporti Lecchese, Comitato Viaggiatori e Pendolari della Milano – Asso, Comitato Viaggiatori S9/S11, Comitato Viaggiatori TPL Nodo di Saronno, Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi InOrario: Comitato Pendolari linea Mantova Cremona Milano, Pendolari Como Pendolino della Brianza – S7 Besanino, Rappresentanti della linea Domodossola – Arona – Milano, #sbiancalafreccia UTP – Utenti del Trasporto Pubblico Regione Lombardia.

La lettera è stata firmata anche daiappresentanti Regionali dei Viaggiatori Franco Aggio, Giorgio Dahò, Stefano Lorenzi, Francesco Ninno e Sara Salmoiraghi.