Visita alla Madonna della Rocchetta dell’architetto Ravasio per conto della Curia di Milano

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Bruna Ravasio
L'architetto Bruna Ravasio in visita alla Madonna della Rocchetta

L’architetto ha fatto visita al Santuario della Madonna della Rocchetta il 29 gennaio

Il custode Fiorenzo Mandelli l’ha accompagnata nel tour alla scoperta dei tesori storici e architettonici del luogo

PADERNO – In visita al Santuario della Madonna della Rocchetta per conto della curia arcivescovile di Milano. Settimana scorsa, precisamente il 29 gennaio, l’architetto Bruna Ravasio ha eseguito un sopralluogo al santuario mariano situato sulle rive del fiume Adda e redatto una scheda informatica per conto della Curia Arcivescovile di Milano.

Ad accompagnarla nella visita il custode Fiorenzo  Mandelli che le ha mostrato i locali interni, la chiesina e gli ampi spazi esterni.

L’architetto Ravasio è rimasta colpita dalla bellezza della storia e dalle caratteristiche del Santuario, come si evince dalla scritto inviato a Mandelli. “Essendo di Trezzo sull’Adda, paese vicino, avevo già visitato da bambina la chiesa con gli amici dell’oratorio, ma averla rivista in una giornata che seppur gelida, esaltava tutta la bellezza della forza della costruzione, è stata una emozione unica”.

Bruna Ravasio Fiorenzo Mandelli
L’architetto Bruna Ravasio e il cavalier Fiorenzo Mandelli

“Il quadro di vegetazione spoglio contrastava fortemente con la visione della roccia e del ceppo che sembravano sostenere la costruzione alla sua vetta. Ho ascoltato con interesse la storia, i racconti dei luoghi e le tracce leonardesche che sono cosa unica con il contesto religioso e paesaggistico e ho lasciato che gli occhi del custode si sostituissero ai miei.
Stessa dinamica per l’interno della chiesa scoperto piano piano nella nicchia sul fondo di un’abside appena accennata e sulle opere d’arte alle pareti, dalla croce del risveglio- in contrapposizione alla classica vista del corpo nudo e crocifisso-, fino alle opere di cuore moderno del rocchetto e del ciclo della vita con materiali autoctoni quali rami di robinia e fili da tessere di lana rossa, come i rocchetti per l’appunto di lontana memoria industriale”.

La cura del territorio

Ravasio non ha potuto non notare la cura con cui il territorio circostante è trattato: “Le opere di manutenzione che quotidianamente vengono fatte alla chiesa, ma anche ai locali sottostanti e gli interventi nel liberare e tenere sfoltita la vegetazione circostante, garantiscono la vita e il perdurare stesso di una meraviglia che i viandanti, i pellegrini o semplicemente i turisti e sportivi che frequentano questi percorsi naturalistici possono ammirare. La chiesa detta Santuario della Vergine della Rocchetta è consacrata e idonea alle celebrazioni di culto”.

Da qui i ringraziamenti: “Grazie all’opportunità datami dal mio lavoro, grazie alla disponibilità cordiale del Cavalier Mandelli e grazie a chi, sempre come Fiorenzo, tramanda con passione e competenza un gioiello della storia nella storia”.