Il prof. Pregliasco ospite il 31 del Lions Club Castello Brianza Laghi

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La serata si svolgerà al ristorante La Casupola e vuole offrire un momento di riflessione su come il Covid 19 abbia cambiato le nostre vite

L’iniziativa avrà anche un risvolto benefico visto che servirà per la raccolta di fondi per aiuti umanitari in Ucraina

BOSISIO – “Una nuova vita dopo la pandemia”: è il titolo dell’incontro promosso dal Lions Club Castello Brianza Laghi in programma giovedì 31 marzo al ristorante La Casupola. L’appuntamento, organizzato in intermeeting con i Lions Club Val San Martino, Valsassina e Lecco Host, vedrà protagonista il noto virologo Fabrizio Pregliasco.

L’intervento del professore, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi, oltre che professore associato di Igiene Generale e Applicata presso la sezione di Virologia del dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, sarà aperto da una lettura dantesca, il canto 25 del Purgatorio, dove Dante, attraverso la figura del poeta Stazio, spiega in versi il concepimento della vita, dell’anima e della verità, lettura che vuole anche essere un omaggio a tutto il personale socio-sanitario che sarà presente, dal momento che Dante era iscritto alla Corporazione dei Medici e degli Speziali.

Ed è proprio allo stravolgimento provocato in tutte le nostre vite con lo tsunami coronavirus, scoppiato in Italia nel febbraio 2020, che vuole porre l’accento la serata promossa da Lions Club brianzolo per provare a capire quali mutazioni profonde sono intervenute nella vita di tutti i giorni, dalla disposizione del proprio luogo di lavoro alla didattica a distanza, dai protocolli igienico-sanitari a quelli di accessi ai pubblici uffici, dal promuovere eventi e iniziative sociali al vivere con nuovi parametri valoriali le relazioni personali e le proprie priorità.

Oltre a voler produrre una riflessione, la serata sarà anche l’occasione per raccogliere fondi per supportare servizi e aiuti umanitari per l’Ucraina con la speranza che i girasoli ora calpestati possano tornare a fiorire e a volgere i loro boccioli, la loro nuova vita, verso “l’Amor che move il sole e l’altre stelle”.