Stop a nuove costruzioni e infrastrutture
“La nuova variante deve avere l’obiettivo di riordinare il territorio”
MOLTENO – “La variante al PGT di Molteno deve essere a consumo di suolo zero!” è la richiesta principale che il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” rivolge all’Amministrazione comunale, che ha recentemente avviato la procedura di revisione del Piano di Governo del Territorio (PGT).
Gli ambientalisti sollecitano una moratoria su nuove costruzioni e infrastrutture, chiedendo di fermare l’espansione urbanistica in tutto il territorio comunale. Questo appello nasce anche dalla preoccupazione che Molteno risulti il comune più cementificato della provincia di Lecco, con oltre il 46% del suo territorio coperto da cemento e asfalto.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” chiede pertanto all’Amministrazione due azioni concrete: fermare la pianificazione di nuove edificazioni e cancellare quelle già previste nel PGT in scadenza, tra cui alcune aree verdi in località Paradiso, lungo viale Grandi, e in via Verdi nella zona industriale.
Oltre a queste richieste, il Circolo ambientalista sollecita l’eliminazione delle nuove strade previste nel PGT vigente, con particolare riferimento alla “tangenzialina” di Raviola. Questa infrastruttura, secondo gli ambientalisti, comprometterebbe l’ambiente circostante, deturpando il corso del torrente Bevera e aumentando il rischio di allagamenti in caso di esondazione naturale.
Il Circolo chiede inoltre la creazione di un nuovo Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) nell’area naturale del Mais, al confine con il territorio di Bosisio Parini. In particolare, a Molteno dovrebbe essere protetta tutta la zona verde a nord del cimitero, situata sulla sponda sinistra del torrente Bevera, fino al confine con Bosisio. Quest’ultimo, a sua volta, dovrebbe impegnarsi a tutelare l’area umida del Mais all’interno del proprio territorio.
Infine, per quanto riguarda i corsi d’acqua che attraversano Molteno, gli ambientalisti chiedono che non vengano previsti interventi di regimazione, come nel caso del bypass tra il Bevera e il Gandaloglio. Al contrario, il focus dovrebbe essere posto sul risolvere il vero e unico nodo idraulico nella zona di confluenza dei due torrenti, attualmente coperta dalla soletta dell’ex edificio Segalini. L’area di confluenza dovrebbe essere restituita all’uso pubblico, con la demolizione dell’edificio esistente e il ripristino della naturalezza dell’area in cui i due torrenti si incontrano.
Sulle proposte di variante al PGT, Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente, commenta: “Molteno presenta un territorio segnato da un grave disordine urbanistico, frutto delle scelte errate dei decenni passati che hanno cementificato e compromesso l’ambiente. La nuova variante deve avere l’obiettivo di riordinare il territorio, proteggendo quel poco di verde e di natura che è rimasto, e preservando il suolo, nonché le aree di esondazione naturale dei torrenti”.
Inoltre, Roberto Fumagalli conclude: “Questa visione è anche fondamentale per prevenire i danni derivanti da allagamenti. L’unico rimedio possibile è la prevenzione, e la prima misura è fermare il consumo di suolo. L’Amministrazione di Molteno non può fare a meno di affrontare questo passo cruciale e, quindi, deve annullare qualsiasi nuovo progetto di edificazione e di costruzione di strade”.