Monte Barro, la Regione finanzia il Centro Flora Autoctona

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Monte Barro
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Dal Pirellone 300 mila euro per l’Osservatorio della Biodiversità del Parco Monte Barro

Il centro si occupa del monitoraggio e della conservazione dell’habitat

 

GALBIATE – La Giunta regionale, con una delibera approvata su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha destinato 330.000 euro a favore del Centro Flora Autoctona dell’Ente Parco del Monte Barro che si occupa delle attività a tutela della flora dell’Osservatorio per la Biodiversità. Il sostegno economico è relativo al triennio 2022-2024.

I fondi messi a disposizione serviranno a garantire continuità al lavoro svolto sinora dall’Osservatorio per la Biodiversità per quanto riguarda il supporto tecnico-scientifico alle attività di monitoraggio e archiviazione dei dati su habitat e specie presenti nel territorio regionale nella Banca Dati Natura 2000. Il contributo sarà utilizzato anche per sostenere la verifica e validazione dei dati naturalistici per il riconoscimento di nuovi Siti Natura 2000.

L’Osservatorio, inoltre, si occupa anche della definizione di piani di gestione e misure di conservazione, di organizzazione di attività di formazione e divulgazione sui temi della biodiversità e dello sviluppo delle nuove attività della task-force regionale per il controllo delle specie alloctone invasive. Il monitoraggio della conservazione di specie e habitat, previsto dalle Direttive Comunitarie, consente di valutare lo stato di salute del nostro territorio, che presenta una grande varietà soprattutto nel comparto alpino, ma di contro risulta fortemente minacciato, se si pensa che l’89% degli habitat presenti è in uno stato di conservazione non favorevole.

In seno all’Osservatorio regionale per la biodiversità, è il Centro flora autoctona dell’Ente Parco Monte Barro (Cfa) a occuparsi delle specie vegetali mentre Fondazione Lombardia per l’ambiente si occupa delle specie faunistiche e degli habitat. Il Cfa è una stazione sperimentale della Regione attiva nel promuovere l’impiego di piante autoctone e in particolare gli ecotipi compatibili con le popolazioni lombarde, per i ripristini ambientali e in generale nell’ambiente.

A partire dal 2021, l’Osservatorio regionale si occupa anche di specie invasive, tra le principali minacce alla biodiversità, la cui diffusione è connessa anche ai cambiamenti climatici in atto. Gestire le specie invasive sarà sempre più un ulteriore sfida per i territori: molte specie arrecano danni alle colture e alla biodiversità e richiedono ingenti risorse pubbliche e private