Decimate le rane di Consonno, naufraga progetto per uno stagno

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L’amarezza del comitato che da anni lotta per salvare la colonia di rane temporaria

“Dal 2017 siamo impegnati per farle sopravvivere. C’era una possibilità ma è naufragata”

OLGINATE – “Tutti parlano di ecosostenibilità, green, tutela ambientale, ecc… ma di fatto siamo stati lasciati soli, senza riuscire ad avere risposte concrete. Da gennaio 2017 stiamo cercando di coinvolgere amministrazione comunale, quella provinciale, la comunità montana, e successivamente anche l’assessorato regionale e il direttore del Parco del Curone”.

Hanno formato un comitato apposito e hanno cercato di smuore mari e monti per cercare di salvare le rane di Consonno. Una colonia di oltre 500 rane della specie temporaria che avevano scelto una fontana nel paese fantasma per depositare le proprie uova. La fontana, però, è stata manomessa e non c’è più acqua così nel giro di qualche anno la colonia è stata decimata. A farsi carico della “battaglia” per salvare le rane di Consonno Italo Bruseghini, Luciano Redaelli, Mario Dell’Oro e Pierluigi Cattaneo.

“Vogliamo segnalare che la rana temporaria è una specie tutelata dalla Legge Regionale n° 10 del 31 marzo 2008 – spiegano -. Le rane, che rappresentano un elemento fondamentale per la biodiversità del territorio, ogni anno dal mese di marzo si recano (o forse è meglio dire si recavano) in un invaso di origine artificiale, una ex fontana, per la riproduzione. L’invaso, situato nella proprietà privata dell’Immobiliare Consonno, popolato da numerosissimi esemplari ha sempre offerto uno spettacolo di rara bellezza. Il livello dell’acqua nella vasca è stato costante per anni, fino al 2016, quando una manomissione dello scarico durante l’estate ha lasciato senza acqua i numerosissimi girini presenti determinandone la morte e il conseguente fallimento della riproduzione dell’anno. Purtroppo il mancato ripristino, negli anni, ha ulteriormente peggiorato la situazione”.

Italo Bruseghini, Luciano Redaelli e Mario Dell’Oro

I membri del comitato, con il contributo di altri volontari, si era proposto di effettuare la pulizia della vasca ormai piena di rifiuti e di ripristinare lo scarico ma ciò non è stato possibile, fino al 2021 quando sembrava ormai in via di risoluzione il problema: “Abbiamo coinvolto il presidente del Parco del Curone, Marco Molgora, il quale, grazie al prezioso intervento di un collaboratore dell’Immobiliare Consonno, l’agronomo dott. Buizza, ha trovato una soluzione presentando un progetto, con relativo finanziamento della Regione, per la creazione di un’area umida dedicata alle rane. L’estensione dell’area era di 100 metri quadrati, la risposta della proprietà, nonostante la semplicità e la gratuità dell’intervento, è stata sorprendentemente negativa”.

Inutile sottolineare l’amarezza da parte dei membri del comitato che si sono spesi per giungere a una soluzione che potesse salvare le rane: “Non capiamo questa contrarietà tanto più che il luogo scelto non avrebbe interferito in caso di un eventuale sviluppo urbanistico di Consonno – hanno detto da Comitato -. Qualora l’Immobiliare Consonno dovesse promuovere un intervento di recupero dell’area dovrebbe cedere gratuitamente 60 mila metri quadrati da destinare a parco pubblico. I 100 metri quadrati dello stagno, che rientravano in questo spazio, sarebbero stati ben poca cosa. Ora quelle risorse sono state dirottate su altri progetti e lo stagno non si farà. Un’occasione persa a causa di una decisione miope della proprietà”.