Olginate celebra i 60 anni di sacerdozio di don Ernesto Mandelli

Tempo di lettura: 3 minuti
(Foto in pagina di Gabriella Colombo)

Domenica scorsa in occasione della Madonna Addolorata

“Chi ha bussato alla sua porta non è stato deluso”

OLGINATE – La comunità di Olginate ha festeggiato domenica scorsa, 13 settembre, il 60° di ordinazione sacerdotale di Don Ernesto Mandelli. Nato a Olginate il 30 gennaio 1935 è stato ordinato sacerdote il 24 settembre 1960, per le mani del card. Giovanni Battista Montini, arcivescovo di Milano, futuro Papa Paolo VI.

L’occasione di festa si è unita alle celebrazioni per la co-patrona della Madonna Addolorata. Don Ernesto ha celebrato la Santa Messa solenne alle ore 11, mentre alle 20.30 si è svolto il rosario meditato in piazza Garibaldi, sede della vecchia chiesa di S. Margherita.

L’itinerario pastorale di don Ernesto si è snodato in vari ambiti: parroco di Due Cossani (VA), incaricato pastorale del Lavoro per Varese, parroco di Calco (LC), parroco di San Carlo Borromeo (VA), infine residente con incarichi pastorali presso la parrocchia di Lissago (VA); con la responsabilità della pastorale dei migranti.

“La vita di don Ernesto ha una caratteristica fondamentale: la povertà – si legge sull’informatore parrocchiale -. Povertà non tanto proclamata, ma vissuta e incarnata in uno stile di vita; povertà generatrice di attenzione particolare verso i poveri. Di qui la sua particolare attenzione al mondo del lavoro e il suo impegno nei confronti degli emarginati, dei diseredati, degli sfruttati. Chi ha bussato alla sua porta non è stato deluso. Questo suo modo di essere prete gli ha procurato sofferenze, incomprensioni e giudizi superficiali ed affrettati: ma egli ha saputo andare oltre, da generoso e convinto operatore qual è di carità fraterna. Il suo ‘sì’ obbediente e generoso alla Chiesa, è sicuramente frutto del suo robusto spirito interiore, che lo ha portato a vivere nel Signore con una pietà che punta diritto all’essenziale, ben sapendo che questo si trova non in ciò che noi facciamo o diciamo, ma in ciò che lasciamo a Dio fare e dire per mezzo nostro”.

La gente di Olginate che lo ha visto crescere nella sua terra natale si è stretta nella giornata di festa attorno a don Ernesto “per rivivere con lui il giorno benedetto della sua piena donazione a Dio e agii uomini”.