Rompono accidentalmente un canestro, giovani al lavoro per rimediare al danno

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Protagonista dell’importante gesto un gruppo di giovani di Valgreghentino

Si sono presentati a casa del sindaco e gli hanno chiesto di poter rimediare

VALGREGHENTINO – Immaginatevi la soddisfazione del sindaco di Valgreghentino Matteo Colombo quando un gruppetto di giovani del paese, dopo aver rotto accidentalmente un canestro nel parchetto del paese, si sono presentati a casa sua chiedendo come avrebbero potuto riparare al danno.

“E’ successo all’inizio di agosto – racconta il sindaco Matteo Colombo -. Un gruppetto di ragazzi sui 18/19 anni, giocando a basket, ha rotto un canestro nel parco pubblico di via Toscanini“.

Invece di far finta di niente, come succede spesso, questi ragazzi si sono subito messi all’opera per avvisare dell’accaduto: “Si sono addirittura presentati a casa mia perché in quel momento il comune era chiuso – racconta -. Quindi si sono offerti di ripagare il danno attraverso qualche ora di lavori per la comunità”.

Il sindaco perciò li ha incontrati con l’assessore Barbara Fumagalli e la consigliera alla politiche giovanili Elena Pirola per organizzare insieme un pomeriggio di “lavoretti”.

“Mercoledì scorso ci siamo ritrovati tutti per pulire proprio il parchetto di via Toscanini, il cimitero di Villa San Carlo ed effettuato altri piccoli lavoretti”.

Un gesto apparentemente piccolo quello del gruppo di giovani ma che, di questi tempi, fa notizia perché porta con sé un alto valore civico: “Mi ha fatto molto piacere questa presa di responsabilità da parte di questi ragazzi (voglio sottolineare che si è trattato di incidente di gioco e non di un vandalismo). Forse molti adulti avrebbero tanto da imparare da questi giovani“.

L’amministrazione Colombo ha puntato fin da subito sui propri cittadini per la cura del paese. Ed è proprio di inizio settembre il successo della prima iniziativa di cittadinanza attiva a cui hanno partecipato adulti, giovani e bambini. Mai come in questo caso vale il vecchio adagio “Chi semina, raccoglie…”