“Per sbaglio dimenticai la giacca da sci, subito mi accorsi che stavo molto meglio senza”
Una notorietà inaspettata grazie ai social: “La gente sulle piste mi ferma per farsi una foto con me”
OLGINATE – E’ stato soprannominato il “Rambo delle nevi” perché la singolare caratteristica di sciare in canottiera con qualsiasi condizione meteo e temperatura. L’olginatese Diego Crippa è un personaggio conosciutissimo a Livigno ma, negli ultimi mesi, la sua fama si è espansa a macchia d’olio anche grazie alla complicità dei social. La sua storia è particolare, ma nemmeno lui si aspettava il risalto avuto in questi ultimi tempi.
Classe 1972, originario di Olginate, titolare dell’autofficina Megaservice, fin da piccolo ha coltivato la passione per l’acqua e per la neve. Come è finito ad affrontare le piste da sci in canottiera è davvero curioso: “Fin da piccolo sono sempre andato a sciare e ricordo ancora i viaggi in pullman con i corsi di sci per raggiungere Bobbio: succedeva sempre che la tuta da sci mi faceva sudare e quando scendevo dal bus mi beccavo delle grandi gelate così, spesso, il giorno successivo mi ritrovavo con la febbre”.
Col passare degli anni scopre la tavola da snowboard: “Avevo 18 anni, erano le prime tavole da snowboard che si vedevano in giro. Ho provato e mi è piaciuto subito, soprattutto, ieri come oggi, mi divertivo ad andare in neve fresca. Dagli Anni 2000 ho cominciato a frequentare Livigno assiduamente, ogni week-end salivo per sciare, e da allora non ho più smesso”.
Quando hai cominciato a sciare in canottiera? “E’ stato proprio in quegli anni. Tutto è nato per caso. Una mattina ho dimenticato la giacca da sci a casa e non me ne sono nemmeno accorto. Sono salito con gli impianti, sono entrato in un bar e quando sono uscito ho capito che mi mancava qualcosa. Ho sciato comunque e mi sono subito accorto che stavo meglio: ero più agile, non sudavo e soprattutto non soffrivo il freddo. Visto che stavo bene, dopo la giacca ho cominciato a togliere anche la felpa…”.
La notorietà è arrivata negli ultimi mesi, ma per Diego Crippa è la normalità: “C’è chi dice che lo faccio per farmi vedere, ma è 25 anni che vado sulle piste in canottiera. E’ stata una cosa naturale, semplicemente perché mi sono accorto di stare molto meglio. Se devo essere sincero è dal 2000 che non mi ammalo più. Tutti mi chiedono come faccio: io sento il freddo come tutti, ma è come se riuscissi a controllare la mia temperatura corporea. La condizione peggiore è quando c’è il vento, perché ti entra nelle ossa. Se c’è brutto, invece, la temperatura è più alta rispetto a quando c’è sereno, ma quando c’è il sole sento che mi scalda la pelle. La condizione più estrema che ho affrontato è stato -24 °C, col vento, a 2.890 metri di altezza, ma anche in quel caso sono riuscito a gestirmi”.
La canottiera verde è il suo tratto distintivo: “A Livigno, per 6 mesi all’anno tutto è bianco, quindi manca il verde dei boschi e dei prati che domina in estate; da qui la decisione di indossare la canottiera verde, che tra l’altro è un colore rilassante che dà sicurezza. Mi hanno anche chiesto se mi sono fatto visitare per questa particolare caratteristica, ma non ci ho mai pensato visto che per me è diventato normale”.
Complici i social, la gente ha iniziato a fare le foto all’uomo di ghiaccio che affronta le piste in canottiera con temperature polari: “Hanno cominciato a farmi le foto e a postarle sui social, in tanti hanno iniziato a riconoscermi e quando mi incrociano sulle piste mi fermano per farsi una foto con me. La cosa è esplosa negli ultimi mesi, c’è chi è venuto apposta a Livigno per incontrami. Ho cominciato a fare qualche post su Instagram, Facebook e Tik Tok, alcuni hanno avuto centinaia di migliaia di visualizzazioni. Non so nemmeno io come si evolverà questa cosa, ma per ora mi sto divertendo…”.
Però c’è un’altra parte della tua vita, legata all’acqua, che è altrettanto curiosa: “Sono istruttore di sub e ricercatore di archeologia subacquea. Il mio primo brevetto risale al 1994. Se l’inverno è totalmente dedicato alla neve, l’estate è sinonimo di mare. In particolare sono legato all’Isola Rossa in Sardegna, un luogo che frequento da decenni e che si trova sull’antica rotta commerciale che dal porto di Ostia andava verso le Baleari e la Spagna. La parte Est dell’isola è sempre stata un riparo naturale dal Maestrale per le navi che ne approfittavano per fare manutenzioni e rifornimento di viveri”.
Grazie alla sua esperienza di sub, una ventina di anni fa ha cominciato la sua ricerca archeologica: “Era l’estate del 2000 quando ho fatto il mio primo ritrovamento, un relitto risalente al secondo secolo dopo Cristo, in successione ho poi ritrovato altri due relitti: uno risalente allo stesso periodo, che ho chiamato il relitto delle sei ancore e di cui ho ricostruito il momento dell’affondamento, e il più antico risalente al quarto secolo avanti Cristo”.
L’olginatese ha portato alla luce anche il porto antico di Isola Rossa, un patrimonio archeologico che ha bisogno di essere difeso: “A parte le difficoltà avute per denunciare alle autorità la presenza di questo patrimonio, ogni estate questi relitti sono minacciati dalle decine di barche che stazionano nella baia gettando le loro ancore. Basterebbe mettere i giusti divieti e fornire alle barche delle boe di ormeggio. Non ci si rende conto che sul fondo del mare c’è un vero e proprio museo”.
Diego Crippa ha scritto anche alcuni libri, “Negli abissi dell’isola”, dove racconta le sue scoperte archeologiche. Il suo impegno civico, però, non si ferma mai ed è stato protagonista di una iniziativa per sensibilizzare i sub che vanno al Moregallo: “Dopo la lunga scia di morti tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024, ho contattato il comune di Mandello per mettere dei cartelloni con i giusti comportamenti e le regole da rispettare per effettuare le immersioni in sicurezza. Spero che questa iniziativa di sensibilizzazione possa essere utile per evitare altre tragedie”.
Se vi capita di incrociare uno snowbordista in canottiera non è un pazzo, tutt’altro, Diego Crippa è un personaggio poliedrico animato da tante passioni...
Per saperne di più è possibile visitare i suoi profili social
- Facebook: diego.crippa.5
- Facebook: portoanticodiisolarossa.scopertodadiegocrippa
- Instagram: diego_snowsub