Osnago, don Alessandro inizia il cammino come parroco: “Qui per costruire insieme”

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L’ingresso ufficiale del nuovo parroco è avvenuto questo pomeriggio, domenica

La calorosa accoglienza della comunità a don Alessandro Fusetti

OSNAGO – “Abbiamo il dovere di restare umani e dobbiamo essere capaci di contrapporre la ricchezza della nostra umanità all’inaridimento della società. Penso che siano proprio i piccoli miracoli a rendere abitabile il nostro mondo”. Sono le parole con cui don Alessandro Fusetti si è presentato oggi, domenica, durante l’ingresso ufficiale nella comunità di Santo Stefano dove opera come parroco dal 10 marzo di quest’anno.

Don Alessandro Fusetti

La festa per il suo ingresso è iniziata alle 15.30 con la partenza del corteo, scortato dalla Polizia locale e accompagnato dalle note della banda, dall’oratorio fino alla chiesa parrocchiale. Ad attenderlo sul sagrato numerosi parrocchiani e i sacerdoti, tra cui il vicario episcopale Monsignor Maurizio Rolla, con cui don Alessandro ha concelebrato la messa.

Citando anche Aldo Moro e sottolineando la vittoria calcistica dell’Audace Osnago, promossa in seconda categoria nel campionato di calcio, (“Si vede che il nuovo parroco ha portato bene”), il parroco ha rimarcato di aver trovato in paese un ricco tessuto associativo, a cui si è rivolto per continuare a operare insieme. Un avverbio, quest’ultimo, scandito più volte nel corso dell’omelia. Commentando infatti le parole di San Paolo Apostolo, don Fusetti ha posto l’accento sulla capacità di “tutti coloro che abbelliscono la nostra comunità” di riuscire a lavorare insieme. Una necessità che va di pari passo con quella di riuscire a mettere un ordine e un ordinamento ben preciso, in un momento in cui, anche a causa della guerra, si può essere particolarmente smarriti.

Un emozionato Paolo Brivio durante il discorso di benvenuto al parroco

Concetti, quelli sull’importanza della coralità e dell’offrire orientamenti autorevoli, sottolineati anche dal sindaco Paolo Brivio nel discorso di benvenuto. Il primo cittadino ha infatti augurato a don Alessandro di “entrare, con il tuo stile e le tue qualità personali, in modo altrettanto (rispetto al predecessore, il compianto don Costantino Prina, ndr) profondo nel cuore degli osnaghesi, parrocchiani e non, cristiani e non cristiani, credenti e non credenti, operando per la crescita spirituale del gregge che ti è affidato, e contribuendo nel contempo a fare del nostro paese una società coesa, uno spazio accogliente, un ambiente solidale, una costruzione di pace”.

E si è poi soffermato, parlando anche di quanto imparato nei primi 8 anni da sindaco, sul ruolo di parroco: “Ti auguro di essere un parroco capace di fornire orientamenti autorevoli, in tempi confusi.
Una guida ferma: ma di una fermezza fondata sempre sull’onestà personale, sulla volontà di ascolto, sulla disponibilità al dialogo. E fondata soprattutto – come insegna papa Francesco – sulla misericordia per ogni uomo, anche chi sceglie cammini diversi: virtù sommamente civica, non solo evangelica”.

Non è mancato neppure il messaggio di accoglienza da parte dei rappresentanti del consiglio pastorale, mentre monsignor Maurizio Rolla, vicario episcopale di zona, ha letto il decreto di nomina di don Alessandro a parroco di Osnago firmato dall’arcivescovo Mario Delpini. Il pensiero è andato più volte anche al cielo, invocando le preghiere di don Costantino Prina, indimenticato sacerdote del paese scomparso lo scorso ottobre.

Infine don Alessandro ha voluto rivolgere delle persone di gratitudine innanzitutto ai propri genitori che hanno deciso di seguirlo a Osnago (“E’ bello avervi qui oggi che è anche la festa della mamma”), ai parenti tutti e al cardinale Ravasi “che mi ha rassicurato, incoraggiato e dato pace. Ringrazio inoltre le istituzioni civili e militari qui presenti, gli amici delle parrocchie dove ho prestato servizio precedentemente, ovvero Milano, Monza, Albino e Bresso, le persone consacrate che hanno partecipato alla messa, i miei confratelli, il diacono don Antonio, monsignor Luigi Manganini e don Lorenzo. A loro chiedo di accompagnarmi in questo cammino di fede e di carità”.

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