“Aiutiamoci” superati i 3,6 milioni di donazioni. Solidarietà anche da Amatrice

Tempo di lettura: 2 minuti
La foto realizzata dai civatesi del novembre 2019 ad Amatrice

La raccolta fondi per gli ospedali lecchesi supera i 3,6 milioni di euro

Una donazione anche da Amatrice attraverso il Comune di Civate

LECCO / CIVATE – Prosegue la raccolta fondi ‘Aiutiamoci’ lanciata da Fondazione Comunitaria del Lecchese per sostenere gli ospedali di Lecco e Merate.

Venerdì, la cifra raccolta ha superato i 3,68 milioni di euro grazie al contributo di 8.189 donatori

In occasione delle festività pasquali gli aggiornamenti sulla campagna “Aiutiamoci” verranno sospesi a causa della chiusura degli istituti di credito; riprenderanno martedì 14 aprile.

“Tutta la Fondazione comunitaria del Lecchese invia agli oltre 8.000 donatori che hanno sostenuto la campagna, a tutti gli operatori e volontari impegnati nel contrasto al coronavirus ed a tutti i cittadini della provincia di Lecco i più sentiti auguri per una serena Pasqua – scrivono dall’ente -Abbiamo tanto bisogno di serenità dopo un mese così difficile e, per tanti di noi, estremamente doloroso!”

La solidarietà ‘di ritorno’ da Amatrice

L’appello ad aiutare i nostri ospedali è arrivato fino ad Amatrice dalla quale è giunto un contributo inviato ha voluto al Fondo della Comunità di Civate.

“Da ormai tre anni la SEC, con il supporto del Gruppo Alpini di Civate, raccoglie fondi per aiutare concretamente gli allevatori di Amatrice – spiega il sindaco di Civate, Angelo Isella – Oggi sono loro che si sono ricordati di Civate e, attraverso l’Associazione LumbeLumbe Onlus, hanno depositato sul conto corrente di Aiutiamoci una donazione”. Si tratta della somma che era destinata ad una famiglia che ha deciso invece di devolverla in beneficenza agli “amici” di Civate.

“E’ un gesto che ci ha commosso . afferma il sindaco Isella – Un gesto di profonda umanità che scalda il cuore, soprattutto in questo particolare momento di difficoltà in cui tutti noi siamo costretti a rivedere i nostri stili di vita, le nostre priorità e il nostro modo di relazionarci. Questo è un bellissimo esempio di solidarietà di ritorno che dimostra e ci fa capire ancora una volta che fare il bene genera altro bene e gratitudine”