Malgrate, lavori al via sul lungolago. “I pini? Salvarli ci costerebbe 400 mila euro”

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Il sindaco di Malgrate interviene sulle polemiche per il taglio dei pini marittimi

Nel frattempo si allestisce il cantiere per l’ultimo tratto di lungolago

MALGRATE – “Le proteste arrivano con l’ultimo treno. Il progetto è noto da oltre un anno, perché avanzare solo ora queste osservazioni? I lavori stanno per iniziare e sicuramente non li fermeremo”.

Flavio Polano, sindaco di Malgrate, risponde ai cittadini e alle associazioni ambientaliste che nelle ultime settimane si sono mobilitate per ‘salvare’ i 12 pini marittimi destinati ad essere rimossi nella realizzazione dell’ultimo lotto del nuovo lungolago.

“All’inizio della scorsa estate abbiamo indetto l’appalto – ricorda il sindaco – l’abbiamo assegnato e prima di Natale il cantiere è stato consegnato. Ancor prima, il progetto ha affrontato l’iter previsto, ricevendo tutte le autorizzazioni del caso dagli enti preposti e non c’è nulla fuori regola. Come ho già avuto modo di dire, inoltre,  ai pini saranno sostituiti altrettanti platani”.

“Ora – dice il sindaco – fermare i lavori e rifare il progetto ci costerebbe oltre un anno di tempo e perderemmo i 400 mila euro di contributi regionali che finanziano per metà il costo dell’opera”.

Proprio in questi giorni, gli operai stanno allestendo l’area di cantiere disponendo le transenne attorno al parcheggio dopo sono disposti gli alberi in questione. Già nei prossimi giorni si accenderanno le motoseghe.

Pini ‘incompatibili’ col progetto

Proteste tardive quindi, ma a poco sarebbero servite se fossero arrivate prima, lascia intendere Polano motivando le sue parole:

“Quei pini, in origine, sono stati piantati troppo a ridosso del ciglio della passeggiata, una posizione che non potevamo preservare nell’ottica di proseguire il percorso pedonale. Sarebbero rimasti proprio nel mezzo e altre soluzioni che ho sentito in questi giorni, come un passaggio pedonale galleggiante, non sono fattibili – spiega Polano – i pini sono piante delicate, c’è il problema delle radici che potevano fuoriuscire. Stiamo realizzando il nuovo lungolago pensandolo in modo che non si debba rimetterci mano tra pochi anni ma che possa durare decenni”.