“Oltre noi” Valmadrera, verso l’attivazione di 18 posti per disabili e familiari

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Verso l’attivazione 18 posti di accoglienza per disabili e familiari a Valmadrera

Il progetto è un collaborazione tra Comune, Cooperativa Arcobaleno e Fondazione Sacra Famiglia

VALMADRERA – ”Oltre noi. Polo disabilità Valmadrera” è nome del progetto che prevede l’attivazione a breve di 18 posti di accoglienza rivolti sia a singoli disabili (8 posti) che insieme al familiare bisognoso e/o caregiver (negli alloggi dedicati) presso al struttura residenziale sanitaria “Oltre Noi” di Valmadrera.

Il Comune di Valmadrera è comproprietario, insieme alla Cooperativa Arcobaleno, di una parte del 2° lotto della struttura, in relazione al sostegno economico che aveva dato all’Associazione genitori e amici degli handicappati. (vedi l’articolo precedente)

Associazione, Cooperativa e Comune hanno confermato il comodato dello stabile alla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone che, d’intesa con loro ed i servizi territoriali per la disabilità, ha presentato ad ottobre il progetto di avvio del servizio di accoglienza dei disabili e delle loro famiglie.

“L’accoglienza si rivolge a situazioni temporanee di bisogno del disabile e dei famigliari o periodi di sollievo programmati,  ma si presta  anche ad accompagnare ed accogliere soggetti per periodi più lunghi di vita, in coerenza con le nuove disposizioni normative che privilegiano comunità famigliari” spiegano dal Comune di Valmadrera.

Per garantire una condivisione e un supporto alle attività, ed una verifica delle stesse nel tempo, è stata prevista  la sottoscrizione di un accordo di rete  tra Fondazione Istituto Sacra Famiglia ONLUS, Associazione Genitori e Amici degli Handicappati Onlus, Cooperativa Sociale “Arcobaleno” e Comune di Valmadrera.

In particolare la Giunta comunale, nella seduta del 24 novembre, ha approvato il progetto e la sottoscrizione del protocollo che prevede  la costituzione  un comitato di rete per la promozione dei servizi attivati e  di una equipe tecnica per la valutazione delle domande di inserimento; il protocollo esprime inoltre la volontà di attivare un fondo erogativo presso la Fondazione comunitaria del lecchese, per sostenere (almeno in una fase iniziale alcuni costi di gestione e contenere quindi il più possibile le rette a carico delle famiglie, autorizzando inoltre la Fondazione a presentare richieste di finanziamento a valere su bandi europei, nazionali pubblici/privati presentandosi come ente capofila del partenariato pubblico/privato.

La raccolta fondi sarà rivolta a famiglie, associazioni, imprese, istituzioni dell’intero territorio dell’ambito sociale di Lecco, bacino del servizio.