Centro fondo piani di Bobbio: la posizione dell’amministrazione comunale

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Una vicenda che comincia nel marzo 2017

“Basta la verità dei fatti a dimostrare da che parte stia il torto e la ragione”

BARZIO – “Della vicenda legata al Centro Fondo dei Piani di Bobbio che, nelle scorse settimane, ha visto la società Trifoglio (che aveva in gestione la struttura) restituire le chiavi al Comune di Barzio (proprietario) si è detto e scritto molto”.

Comincia così il comunicato del sindaco di Barzio Giovanni Arrigoni Battaia che vuole chiarire la posizione dell’amministrazione comunale di Barzio e ristabilire la verità dei fatti.

“Per comprendere la situazione è necessario ricostruire gli avvenimenti degli ultimi tre anni, a partire dalla data del 4 marzo 2017, quando il Centro Fondo venne gravemente danneggiato da un incendio. In quel periodo la società Trifoglio stava gestendo la struttura grazie a una proroga della concessione, già scaduta a dicembre 2016 – spiega il sindaco -. La responsabilità dell’incendio che, secondo gli accertamenti tecnici, fu causato da un difetto di costruzione della canna fumaria, era stata attribuita al Comune di Barzio, proprietario della struttura. L’amministrazione comunale in carica (sindaco Andrea Ferrari) tentò di rivalersi sul costruttore, ma senza successo perché passati più di 10 anni dalla realizzazione delle opere; a quel punto subentrò l’assicurazione del Comune. La priorità era ricostruire il rifugio in tempo per non perdere la successiva stagione invernale. Quindi l’Amministrazione Ferrari decise di delegare alla società Trifoglio la conduzione dei lavori di ricostruzione, destinando alla società stessa l’indennizzo liquidato dall’assicurazione. Le operazioni di ricostruzione e la conseguente riapertura del Centro Fondo avvennero il 16 dicembre 2017, mentre le operazioni peritali si conclusero il 30 gennaio 2018, con una stima del risarcimento quantificata – e liquidata alla Società Trifoglio – in 472.000,00 euro. L’amministrazione Ferrari, con delibera di giunta dell’aprile 2019, riteneva di “… dover provvedere a una integrazione del contratto …”, e dava atto che tale integrazione richiedesse un confronto con la società Trifoglio. In questo contesto deliberava di “…concedere alla società una proroga al 31 dicembre 2019 di tutti i pagamenti, già pendenti o di  prossima scadenza…”. L’amministrazione Ferrari, nonostante avesse le informazioni e le conoscenze (sopralluoghi durante i lavori, accordi con la società Trifoglio, tecnico di fiducia incaricato alla supervisione dei lavori, ecc…) ed avesse avuto anche il tempo necessario per definire le questioni economiche di “dare/avere” con la società Trifoglio, si è limitata a posticipare tutti i pagamenti dei canoni di concessione. E’ in questa situazione di incertezza che si arriva, a fine maggio 2019, alle elezioni, che segnano il cambio di Amministrazione comunale. Appena insediati abbiamo dovuto ricostruire tutto il pregresso per definire le questioni ancora aperte e dar seguito alla verifica finale, destinata ad accertare i rapporti contabili di “dare/avere” con la società. Dall’analisi di tutta la documentazione agli atti e di quella acquisita recentemente, questa Amministrazione, pur riconoscendo l’esistenza di opere di adeguamento eseguite sul fabbricato, non coperte dalla polizza assicurativa, ed in considerazione delle varianti eseguite, sia in aggiunta ma anche in detrazione, non ha proprio potuto dare seguito alle ulteriori richieste economiche della società Trifoglio, oltre a quanto già riconosciuto dall’assicurazione. Ed il motivo è molto semplice: perché le richieste di Trifoglio non sono supportate da alcuna documentazione. Abbiamo tenuto vari incontri nell’ambito della “procedura di negoziazione assistita”; l’ultimo il giorno 24 giugno 2020 (più di 3 ore). Il Comune ha più e più volte ribadito la necessità, ed il dovere, di acquisire documentazione comprovante quanto sostenuto dalla società, per poter verificare il fondamento delle richieste economiche del privato. Nonostante ciò, non solo non ci è mai stato fornito quanto richiesto, ma la Società Trifoglio ha trasformato la richiesta di rimborso per spese sostenute per maggiori lavori con un’altra richiesta: di danni economici, a causa della chiusura del Centro per qualche mese nel 2017. Anche per queste del tutto nuove richieste l’Amministrazione comunale ha manifestato la disponibilità alla quantificazione, se fosse stata comprovata la nuova richiesta da idonea documentazione. Ebbene, al termine della lunga riunione del 24 giugno la Società Trifoglio, di punto in bianco, ha consegnato invece la disdetta del contratto di concessione.

Ad oggi, la Società Trifoglio è:

  • debitrice nei confronti del Comune di Barzio di canoni di affitto arretrati, che il Comune sta esigendo;
  • deve restituire una parte delle somme, liquidate dall’assicurazione comunale alla Società Trifoglio, per perdita di canoni di affitto (somma di competenza comunale);
  • ha restituito al Comune di Barzio il rifugio Centro Fondo, all’inizio della stagione estiva, con un preavviso di 6 (sei) giorni soltanto.

Sono certo che non siano necessari ulteriori commenti, bastando la verità dei fatti a dimostrare da che parte stia il torto e la ragione. Il Comune ha agito con la massima trasparenza e disponibilità, nel rispetto delle regole e nell’interesse dei barziesi. E così proseguirà”.