Alpinismo, i Ragni “firmano” una nuova via sul Sasso Cavallo

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Il Sasso Cavallo (Grigne Settentrionale) teatro della nuova ascensione di Matteo Della Bordella ed Eugenio Pesci (foto Riccardo Mojana).
Il Sasso Cavallo (Grigna Settentrionale) teatro della nuova ascensione di Matteo Della Bordella ed Eugenio Pesci (foto Riccardo Mojana).

 

MANDELLO – Il Sasso Cavallo teatro di una bella impresa alpinistica “firmata” questa volta dai Ragni della Grignetta. Si tratta di un’arrampicata su roccia di nove lunghezze, paragonabile per impegno (e ambiente) ad alcune salite – anche più difficili – effettuate in Europa su roccia calcarea.

Protagonista dell’ascensione il “maglione rosso” Matteo Della Bordella, che con Eugenio Pesci ha aperto una nuova via in arrampicata libera (8a e 7b+ obbl.) sulla parete sud-est del massiccio della Grigna Settentrionale.

La via è stata denominata “If” (Se), proprio come il titolo di una canzone dei Pink Floyd. “Un nome breve – chiariscono Della Bordella e Pesci – che però ognuno può interpretare a suo modo”.

“Dopo essere saliti un giorno a provare i primi due tiri e un altro giorno a togliere tutte le corde fisse usate durante l’apertura – scrive Della Bordella sul sito dei Ragni – è arrivato il grande giorno, quello del primo tentativo in libera. Quello che la notte prima non dormi mai benissimo perché senti comunque la pressione, quello che le braccia sono sempre un po’ più dure del previsto perché non vuoi sbagliare, quello che non sai se arriverai “pulito” fino agli ultimi tiri e non sai se ne avrai ancora per farli”.

Matteo-Della-Bordella_Eugenio-Pesci“Per l’occasione – aggiunge Matteo – un manipolo di valorosi scalatori composto da Fabio Palma, Luca Passini e dal fotografo Riccardo Mojana si unisce a me e a Eugenio con l’idea di documentare la salita, effettuando riprese con un drone”.

Poi un altro passaggio significativo nella descrizione dell’arrampicata: “Una nota particolare merita il sesto tiro, dove la nostra via sale per circa 8 metri in comune con la “via della Luna” aperta del “mitico Det” (che è anche il nome del tiro stesso). Una brutale sequenza in strapiombo, superata con un bel pelo sullo stomaco dal “Det” con l’aiuto di chiodi e cliff conduce ai soliti buchi inaspettati che madre natura ha creato per farci salire”.

“Gli ultimi due tiri anche filano lisci come l’olio – scrive sempre il fortissimo “ragno” – e alle 16 siamo in cima alla nostra via. Di fianco a me un Eugenio Pesci un po’ provato ma entusiasta e soddisfatto, che continua a ripetermi che sulla nostra via non c’è un tiro brutto e che l’ultimo tiro se fosse in falesia sarebbe fantastico. Molto soddisfatto lo sono anch’io. Non è stata un’esperienza al limite, questa volta niente momenti di panico, ma comunque tanta concentrazione per una via mai troppo dura ma mai scontata, per un’arrampicata fantastica e un’esperienza che ti lascia qualcosa dentro”.

Altri dettagli e il racconto completo dell’arrampicata, le foto e la relazione sulla nuova via aperta sul Sasso Cavallo sul sito dei Ragni di Lecco http://ragnilecco.com/sasso-cavallo/.