Calcio Lecco, De Paola: “Bizzozero? Io sono l’uomo di chi mi paga”

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l'ex allenatore bluceleste Luciano De Paola
Luciano De Paola

 

LECCO – Il Nuovo allenatore bluceleste Luciano De Paola, di ritorno sulla panchina del Lecco dopo l’esonero di mister Alessio Delpiano, ha già in mente la ricetta per risollevare la squadra, che si può riassumere in un’iniezione di ottimismo e cattiveria, ma prima di tutto ci tiene ad allontanare subito le voci che lo vorrebbero vicino all’ex patron: “Bizzozero? Io sono l’uomo di chi mi paga”.

In questi ultimi due anni Luciano De Paola, detto il “pirata”, non è cambiato: la sua appariscente eleganza viene offuscata solo dalla sua dirompente personalità e le sue parole sempre schiette, anche dure a volte, che non lasciano spazio a fraintendimenti.

“Per giocare qui ci vogliono le palle – esordisce il nuovo tecnico – e non si può aver paura della palla che scotta tra i piedi. Ho conosciuto questa piazza in un momento difficile e, con tutto il rispetto per le altre squadre, so quanto sia diversa, qui non sembra di essere in serie D, ma tra i professionisti e per stare a Lecco bisogna avere grande personalità”.

De Paola e Battazza

 

Prima della conferenza stampa in via Don Pozzi, De Paola ha guidato un allenamento e mezzo con la nuova formazione targata Di Nunno, ma sembra avere già le idee chiare sul da farsi e ha già operato i primi cambiamenti: “La prima volta che sono stato qui ho trovato uno spogliatoio molto forte, un gruppo di grande personalità, che aveva solo bisogno di alcune regole per essere guidato. Ora la situazione è diversa, più difficile anche per me perché tornare in una piazza dove si erano fatti buoni risultati rischiando di rovinare il ricordo è da pazzi, ma io pazzo lo sono e amo le sfide. Io sono stato già chiaro col presidente (Di Nunno Ndr) trenta persone non le alleno, quindi ho già mandato alcuni, come Colombo, Benedetti, Granata, con la Juniores perché è inutile avere un gruppo così numeroso e lasciare tanti ragazzi fermi, stanno male loro e starei male io, meglio fargli fare le ossa di là, poi non potrei nemmeno far giocare cinque minuti uno e cinque l’altro perché non siamo all’asilo”.

Il tecnico inizia a farsi un’idea anche sul modulo da adoperare: “Finora si è giocato col 3-5-2, io personalmente prediligo la difesa a quattro, quindi inizio a provare a lavorare su un 4-4-2 o un 4-3-3, ma nulla vieta che per il momento potrei sfruttare ancora il lavoro fatto con la difesa a tre…in questi giorni valuterò bene il da farsi, anche per quanto riguarda l’attacco perché con Cristofoli fuori (dovrà scontare due gare di squalifica dopo l’espulsione rimediata ad Alzano Lombardo Ndr) e Castagna infortunato (stiramento Ndr) va trovata una soluzione all’alternativa. Per il resto, poi, vedremo, parlare di rinforzi è abbastanza prematuro perché ora il mercato non c’è, ci sono giocatori bravi che conosco, a tempo debito potremmo puntare per un esterno di spessore, un centrocampista di qualità, qualcuno forte a destra…ne parlerò con chi di dovere quando sarà il momento”.

Michael Cuomo, Luciano De Paola e Angelo Battazza

 

Per quanto riguarda l’attuale situazione societaria, invece, De Paola non sembra intimorito dal noto vulcanico carattere di Di Nunno: “Il ‘pres’ mi conosce, mi aveva già chiamato per Seregno anni fa, ma io avevo altre strade. Ora sono qui, so che lui è vulcanico, ma dovrà capire chi siamo noi, i matrimoni si fanno in due e se non dovesse andare c’è sempre la possibilità di divorziare. Ovunque possono esserci turbolenze fuori dal campo, Lecco è una di quelle piazze in cui queste cose succedono, ma né allenatore né giocatori devono farsi intimorire. Ripeto, l’ho già detto ieri ai ragazzi per giocare a Lecco ci vogliono le palle, se non le abbiamo possiamo tranquillamente prendere in mano la cassetta e andare a lavorare. Se sono qui, però, è perché sono ottimista e amo le sfide: la squadra ha buone individualità e io sono convinto che riuscirò a tirare fuori il sangue da questo gruppo”.

Impossibile non porre a De Paola una domanda sul suo rapporto con l’ex patron Daniele Bizzozero perché secondo i rumors degli scorsi giorni sarebbe stato proprio l’imprenditore brianzolo l’artefice occulto del suo ritorno a Lecco.

“Bizzozero? Io non sono un suo uomo – chiarisce il ‘pirata’ – io sono l’uomo di chi mi paga. Quando a pagarmi era Bizzozero ero un suo uomo, ma oggi no. Oggi chi mi paga è Di Nunno e io sono uomo di Di Nunno, per me l’unico presidente è lui”.

Finita la conferenza stampa, mister De Paola ha fatto ritorno al centro sportivo di Valmadrera per un’altra intensa sessione di allenamento pomeridiana. Domenica il Lecco ospiterà il Caravaggio e il campo darò il primo responso sull’efficacia o meno del cambio di rotta.