Fatto il Giro delle Repubbliche Marinare, ora Biffi rincorre il sogno…

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Mattia Biffi al centro

 

MARGHERA – Per il ciclista acquatese Mattia Biffi, appassionato di randonnee, un’altra soddisfazione e un altro obiettivo raggiunto: il Giro Ciclistico delle Repubbliche Marinare da Venezia ad Amalfi e ritorno. 2200 chilometri per 20mila metri di dislivello, sui pedali, macinati in 7 giorni. Un exploit compiuto insieme all’amico Franco Bonacina, veterano delle lunghe distanze. Un successo che segue la Transcontinental Race Londra – Instabul dello scorso anno (3mila chilometri) e precede la mitica Parigi-Brest-Parigi alla quale l’acquatese non mancherà.

“Il Giro delle Repubbliche Marinare è stato fantastico. Perchè fantastica è l’Italia – esordisce Biffi – Ne ho girati tanti di Paesi, ma il nostro è imbattibile. Ogni angolo che svolti resti meravigliato per l’una o l’altra cosa… è incredibile”.

Poi la gara, quella vera e propria, quella che Biffi e l’amico Bonacina, 67enne che ha chiuso così la sua carriera alle randonnee, hanno completato in 7 giorni, dormendo in totale 24 ore viaggiando ad un’andatura media che oscillava tra i 24 e 25 chilometri orari.

 

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Mattia Biffi e Franco Bonacina

 

Siamo partiti domenica 24 maggio, alle 10, dalla piazza di Marghera, Venezia (prima repubblica marinara, ndr). Al via eravamo una quarantina provenienti da tutto il mondo. Ognuno era dotato di una carta di viaggio e lungo il percorso sono stati predisposti 24 checkpoint. La prima tappa per noi è stata di ben 570 chilometri. Abbiamo viaggiato anche di notte con una breve pausa di 20 minuti in un bar sperduto sui monti liguri. Ci siamo fatti tutta la pianura Padana fino a Genova (seconda repubblica marinara, ndr) e poi La Spezia fino a Marina di Carrara dove ci siamo fermati per dormire 4 ore dopo averne passate 28 in sella alla bici. Insieme a me e a Franco c’erano Vittorio e Tony, un personaggio quest’ultimo quasi surreale che da buon veneto viaggiava a vino… quasi due litri al giorno! Peccato che abbiamo dovuto dare forfait per un’intolleranza alimentare, non al vino di certo”.

Da Carrara il quartetto riparte passando per Viareggio e approdando a Pisa (terza repubblica marinara, ndr). “Siamo arrivati alle 6 del mattino con piazza dei Miracoli deserta… uno spettacolo”, commenta Biffi. Il gruppetto prosegue la marcia supera tutta la Maremma toscana, lascia alle spalle Tuscania, entra nel Lazio supera la provincia di Viterbo dove effettua una pausa di un’oretta e poi ancora sui pedali fino a Sperlonga dove si ferma in un bungalov (quarta sera).

 

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“Da qui è cominciata la parte più difficile e per certi versi brutta – racconta Biffi – passando da Sperlonga, Caserta, tutti i paesi del Vesuviano, dove abbiamo trovato strade rovinate, gente non proprio ospitale e in strada nessuno che rispetta le regole. Una situazione difficile che però è stata ripagata con un panorama mozzafiato quando, dopo aver salito il valico di Agerola davanti ai nostri occhi si è aperto il panorama mozzafiato sul Golfo di Amalfi (quarta repubblica marinana, ndr). Siamo quindi ripartiti per il valico di Chiunzi e scollinato al tramonto davanti ad un’altro spettacolo. Abbiamo proseguito fino a Nocera Inferiore dove abbiamo dormito. Il giorno seguente abbiamo fatto il litorale Tirreno – Adriatico, toccando: Avellino, Benevento e tutto Molise su strade poco battute con continui sali – scendi immersi nella natura. Una volta giunti a Vasto abbiamo pernottato in un albergo”.

Il giorno dopo penultima tappa: da Vasto a Cesenatico per un totale di oltre 600 chilometri. Quindi tappa finale da Cesenatico a Marghera di circa 200 chilometri, tutti in pianura attraverso il delta del Po’.

“L’Italia è un capolavoro”, chiosa Biffi, che intanto sta già sta pensando ad una grande impresa per il prossimo anno.

 

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“Ad agosto andrò a fare la Parigi-Brest-Parigi e sarà un onore perchè potrò indossare la maglia della Nazionale avendo ottenuto i quattro brevetti necessari sulle distanze di 200 – 300 – 400 e 600 chilometri. Per l’anno prossimo progetti non ne ho, sogni sì e mi piacerebbe poterne realizzare almeno uno: TransAfrica (3mil a km), TransAmerica (7mila km), TransSiberiana (9mila km). Sono gare impegnative non solo per via della preparazione, ma anche sotto l’aspetto economico. L’auspicio è quello di poter riuscire a trovare qualche piccolo sponsor che mi possa aiutare”.

Tra i progetti di Biffi, c’è anche quello di sperimentare le ultracycling, una disciplina estrema caratterizzata da gare no stop con o senza assistenza che variano dai 500 agli 800 chilometri ed esclusivamente soste brevi di 10 minuti.

Intanto Biffi, 175 cm per 65 chili, e un sorriso che non si spegne mai, continua a pedalare: “A maggio ho superato i 5mila chilometri in bicicletta… l’unico problema è l’abbronzatura, ormai sono un uomo a strisce”, ci confessa, mostrandoci tra le risa i segni sulle braccia e sulle gambe.