Lecco: il dato è tratto, addio Cala avanti (forse) Cariboni

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LECCO – Nel pomeriggio di oggi nella sede bluceleste di via Don Pozzi il commercialista Raffaele Perillo ha completato l’iter burocratico alla presenza del fratello di Joseph Cala con cui è stato formalmente concluso l’accordo con l’italo americano.

Con l’incontro e le firme di oggi si chiude l’era Cala e può finalmente iniziare il percorso alla costituzione della nuova società. Nelle prossime ore si attende dal sindaco Virginio Brivio un comunicato ufficiale con la nomina del nuovo Amminstratore Delegato che probabilmente sarà Marco Cariboni, attuale presidente della Canottieri Lecco.

Queste le dichiarazioni di Raffaele Perillo dopo oltre un’ora di colloquio con il fratello di Joseph Cala e dopo un fax ricevuto nella sede di via Don Pozzi (nella foto): “In linea di massima, è stato risolto tutto. Formalmente è stato fatto tutto. Devo fare solo l’assemblea che lo statuto prevede. Non posso depositare prima di 48 ore, ma avevo la necessità di chiudere stasera perché, secondo gli accordi con Cala, la scadenza era fissata per il giorno 27”.

Chi guiderà la Calcio Lecco dopo l’addio di Joseph Cala? “Gli accordi con l’altra cordata li comunicherà il sindaco Virginio Brivio. Posso solo assicurare che al 99,9% è stato fatto tutto. Sto solo aspettando il codice fiscale del nuovo amministratore delegato”. Con tutta probabilità si tratta di Marco Cariboni, ma l’ufficialità arriverà solo martedì dal sindaco.

Il commercialista di fiducia della famiglia Invernizzi tiene però a precisare un aspetto significativo della vicenda: “Dando il Lecco a Cala, ho fatto una stupidata, chiamatela come volete. Ora, però, ve l’ho ridata come prima”. E a proposito dei nuovi acquirenti dice: “Abbiamo accettato un danno economico maggiore per preferire il gruppo di Lecco alle altre opzioni. Quando il Lecco era stato messo in vendita mesi fa, però, nessuno si era fatto avanti…”.

Passiamo all’aspetto sportivo: “Domani i nuovi proprietari arrivano qua e fanno tutto. Noi cerchiamo di tutelare anche i dieci ragazzi che hanno già sottoscritto un contratto”. Non si tratta di contratti faraonici – si parla di 8000 euro all’anno – anche se ad alcuni era stato promesso uno stipendio più cospicuo. “Due o tre contratti li ho fatti depennare – specifica il dottor Perillo – perché troppo onerosi”.

Rivedremo Joseph Cala a Lecco? “Verrà domattina (martedì, ndr). Se fosse stato per lui, avrebbe voluto continuare. Ma adesso il coltello dalla parte del manico ce l’ho io e non mi faccio prendere in giro due volte…”.

Tutte le vicende legate alla Calcio Lecco hanno procurato non pochi grattacapi e fastidi a Raffaele Perillo e alla sua famiglia. Disturbi che sarebbe opportuno eliminare, per il bene di tutti: “Qualcuno intervenga, al di là dei torti e delle ragioni. Sono arrivato a Lecco nel ’68 e non è una cosa nuova. Non mi sono mai negato a nessuno, ho sempre risposto al telefono e non ho mai criticato alcun articolo uscito sui giornali. Però non posso trovare scritte fuori e addirittura dentro il cancello di casa mia. Ho già fatto ridipingere tutto il Corso Matteotti, non vorrei far ridipingere altre vie o vederli arrivare nel salotto di casa… La Digos dice che non si può fare niente perché sono tifosi, ma ci sono dei limiti, se vogliono vivere civilmente”.

Ora che il suo compito è esaurito, Raffaele Perillo si sente sicuramente meglio: “Ho fatto alla lettera quel che mi ha chiesto il sindaco. Quando mi chiama, mi presento e chiudo. Quanto sono sollevato da 1 a 10? Almeno 15. Mario (Invernizzi, ndr) sarà invece sollevato a 99: ora comincerà veramente a lavorare”.