8.848 metri di dislivello in bicicletta. Andrea Gandolfi conclude il ‘suo’ Everesting

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Andrea Gandolfi

Il lecchese ha compiuto 26 volte la salita da Acquate al piazzale della funivia dei Piani d’Erna per un dislivello totale pari all’altezza del Monte Everest

“Sfida fisica e mentale, grazie a tutti gli amici che mi hanno supportato”

LECCO – Poco più di 13 ore per completare una sfida fisica e mentale con sé stessi, quella dell’Everesting. A concluderla con successo, domenica 21 giugno, è stato il lecchese Andrea Gandolfi, membro degli Asen Park, che ha ripetuto per ben 26 volte la salita da Acquate alla partenza della funivia dei Piani d’Erna tante volte quanto necessario per raggiungere, in dislivello, l’altezza del Monte Everest, 8.848 m.

“Avevo sentito e letto di questa sfida tanti anni fa, affrontarla è successo un po’ per caso – ci ha raccontato Andrea (che fa anche parte del Soccorso Alpino XIX Delegazione Lariana)  – inizialmente avevo pensato di farlo a piedi in Grignetta, poi ho deciso di sfruttare una comoda e conosciuta salita dietro casa mia, in bicicletta. Era il percorso perfetto per provare a fare Everesting, con il giusto dislivello per ogni salita e non troppo impegnativa. Così domenica ho cominciato”.

Andrea è partito con la sua bici alle 5.30 di mattina, concludendo le salite a sera inoltrata, dopo 13 ore e 20 minuti di pedalata (intervallata da alcune pause): “Complessivamente ho percorso la salita 26 volte (si contano solo le salite nell’Everesting, ndr), alla fine il dislivello totale ha superato l’altezza del Monte Everest di ben 9 metri: mi sono accorto di avere margine all’inizio dell’ultima salita, ma quando si comincia si deve portare a termine, è il regolamento. Alla fine Strava (un’applicazione che traccia tramite Gps l’attività fisica, ndr) segnava un dislivello complessivo di 8.857 metri”.

Durante le salite Andrea è stato affiancato e sostenuto da diversi amici: “In molti, saputo della cosa, mi hanno raggiunto e mi hanno tenuto compagnia, è stato importante. Fisicamente ho anche retto, ma questa è una prova anche mentale: ripetere sempre lo stesso percorso è sfiancante, in tutti i senti. La presenza, in alcuni tratti, dei miei amici e sostenitori mi ha fatto passare il tempo più veloce, li ringrazio davvero tutti!” ha concluso Andrea.