Everesting per il Vigile del Fuoco Fogliada: “Un’altra pedalata per la ricerca”

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Greta, Paolo e la moglie all'arrivo dell'everesting

Insieme all’amica Greta sta cercando di aiutare chi combatte contro la fibrosi cistica

Passione per la bicicletta e solidarietà, un nuovo traguardo per il progetto “Una cura da record”

LECCO – “Io ci metto il cuore e le gambe, a voi chiedo di mettere quello che potete perché anche una piccola goccia è preziosa”. Il Vigile del Fuoco del comando di Lecco Paolo Fogliada non si ferma e prosegue nel progetto “Una cura da record” nato grazie all’amicizia con Greta Braendle con lo scopo di raccogliere fondi per aiutare chi lotta contro la fibrosi cistica.

Il primo step l’aprile scorso con la pedalata da Verona a Medjugorje in 43 ore non stop, tra venerdì e sabato scorsi la seconda difficile tappa con l’everesting sulla salita di Pianazzola, una tracciato che Paolo Fogliada, originario e residente in Valchiavenna, conosce bene. L’everesting consiste nell’affrontare in bici più volte una salita fino a raggiungere 8.848 metri di dislivello positivo, ovvero l’altezza dell’Everest.

264 km, 8.880 metri di dislivello positivo, 17h24′ in bicicletta (12 delle quali sotto l’acqua) e 29 volte la stessa salita: questi i numeri dell’impresa compiuta da Paolo di Griis (soprannome di famiglia): “Ho fatto qualche metro di dislivello in più per essere sicuro – scherza il Vigile del Fuoco di Lecco -. Devo dire che giocare in casa mi ha dato una motivazione maggiore e, soprattutto, ho potuto contare sul supporto di tanti amici che mi hanno accompagnato in vari pezzi. Non è stato facile, la pioggia mi ha accompagnato per 12 ore e non nascondo che pedalare sotto l’acqua di notte mi ha messo un po’ di sconforto…”.

Paolo ha potuto contare su un angelo custode speciale: “Devo ringraziare mia moglie che mi è stata vicina per tutto il tempo e mi ha aiutato prontamente a risolvere alcuni inconvenienti tecnici, ho bucato per ben tre volte. Il momento più difficile? Le ultime due salite (Paolo ha ripetuto l’ascesa di Pianazzola vicino a Chiavenna per 29 volte, ndr) fortunatamente un amico si è svegliato alle 4 di mattina per accompagnarmi nella fase finale dell’impresa e devo ringraziarlo perché è stato davvero un aiuto prezioso”.

Everesting Paolo Fogliada

Anche il figlio di Paolo, che non va mai in bicicletta, dopo aver staccato dal lavoro verso mezzanotte, ha preso la mountain bike per accompagnare il papà per un pezzetto: “E’ stata una sorpresa che mi ha fatto davvero molto piacere. Nel complesso è stata dura ma non nascondo che è stata una esperienza emozionante”.

L’aspetto più bello, però, è che non è stata un’impresa sportiva fine a se stessa: “Lo scopo è sempre uno solo: aiutare chi sta lottando contro la fibrosi cistica. Devo ringraziare l’amica Greta con cui è nato questo progetto benefico che mi consente di coniugare la mia forte passione per la biciletta con la solidarietà. Io e lei abbiamo in mente un obiettivo: al momento la raccolta fondi è vicina ai 3.000 euro chiedo a tutti un piccolo sforzo perché insieme si può fare tanto”.

Everesting Paolo Fogliada

Intanto il pensiero di Paolo è già al prossimo obiettivo, il più importante: “Dal 14 al 17 settembre parteciperò all’Adriatic Marathon Ultracycling, una vera e propria sfida sulle strade della Puglia: dovrò percorrere 1.200 km nel tempo massimo di 62 ore. Una sfida impegnativa ma le motivazioni per farcela sono davvero forti!”

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